Pasquale Guadagno: «Mio padre ha ucciso mia madre e adesso vive a un paio di chilometri da casa mia»
Pasquale Guadagno ha 28 anni ed è figlio di Carmela Cerillo. Il padre Salvatore l’ha uccisa il 25 aprile 2010 dopo averla umiliata, offesa e picchiata per anni. Quando la madre è diventata una vittima di femminicidio lui aveva 14 anni e la sorella Annamaria 18. Salvatore Guadagno è stato condannato a 18 anni di carcere e dopo 13 anni e mezzo è tornato libero. Vive a Udine, nella stessa città dei suoi figli. Pasquale ha aperto un bar con la sorella nel 2022. E oggi con il Corriere della Sera ricorda che del giorno dell’omicidio ricorda «Il caos, gli sguardi degli uomini che mi portarono in questura. Sperai che la mamma fosse magari ferita, ma viva. Ricordo il pugno nello stomaco che provai quando mi arrivò un messaggio: “Ma tuo padre ha ucciso tua madre?”. Quelle parole divisero la mia vita fra il prima e il dopo».
“Ma tuo padre ha ucciso tua madre?”
Il padre oggi «vive a un paio di chilometri da qui, ma non si è mai presentato. L’ultima volta l’ho visto che era in carcere, e comunque ho avuto più rapporto con lui da quando è entrato in carcere che prima». Andava a trovarlo «con la sua famiglia quando vivevo con loro. Dicevano che mamma era sbagliata, che era una poco di buono, che era stata colpa sua… Quando sei piccolo quelle parole ti restano in testa, non sai più che cosa è giusto e cosa no. Poi, diventando grande, ho capito. Mia madre non aveva colpe, è lui che ha scelto la violenza…». Oggi, spiega a Giusi Fasano, rievoca la sua storia nel libro Figli di Nessuno, scritto con Francesca Barra ed edito da Rizzoli. «Dopo quest’esperienza voglio sganciarmi, non voglio fare di mestiere l’orfano di femminicidio», aggiunge.
Il perdono
Riflette sul fatto che il padre possa chiedergli perdono: «Credo che una parte di me ci speri, e quando lo dico la gente non riesce a capirlo. In realtà vorrei veder entrare non lui ma il padre che non ho mai avuto, e quello lo perdonerei. Né io né mia sorella vediamo più nessuno della sua famiglia o della famiglia di mia madre. Siamo stati e siamo soli, abbiamo attraversato tempeste inimmaginabili». Nei confronti del padre non prova «né odio né rabbia. Forse pena, indifferenza». E dice riguardo la madre che «suo padre, cioè mio nonno, uccise la moglie a coltellate. Prima di morire nonna fece appena in tempo a passare la bambina che aveva in braccio a sua sorella… Quella bambina era mia mamma, che aveva 7 mesi».
La madre
Oggi ha paura di dimenticare il suo volto: Quest’anno compio 29 anni e saranno più gli anni vissuti senza di lei che quelli vissuti con lei. Non riesco a smettere di pensarci». Pasquale ha avuto problemi economici, di depressione, di alcol, di droga. Ma adesso sembra felice «Lo sono, ho un compagno che amo molto e penso al futuro. Vorrei andare via da Udine. Sogno la serenità perpetua, sogno di vivere a Milano e di restituire a mia sorella tutto il bene che mi ha dato. Vorrei cominciare l’accademia di recitazione perché recitare mi piace moltissimo e vorrei iscrivermi all’università».