Lorenzo Rovagnati morto nell’incidente con l’elicottero, schianto nel parco di famiglia. Morti anche i due piloti, aperta un’inchiesta
L’agenzia nazionale per la sicurezza del Volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’elicottero caduto intorno alle 19.20 a Castel Guelfo, frazione di Noceto, in provincia di Parma, vicino alla via Emilia. Tre le vittime: due piloti, morti assieme a Lorenzo Rovagnati, fratello di Ferruccio, ed erede dell’azienda alimentare. Il velivolo, un A109 con marche di registrazione I-CPFL, è caduto su un terreno di proprietà della famiglia. Sul posto per gli accertamenti e le indagini anche i carabinieri. La zona era avvolta da una fitta nebbia. Andrà accertato, tra le altre cose, la presenza di un piano di volo e se la torre di controllo era stata avvisata.
Lo schianto vicino al castello dei Rovagnati
L’elicottero si è schiantato all’interno della proprietà del castello di Castel Guelfo, lungo la via Emilia. Il castello è di proprietà della famiglia Rovagnati, fondatori dell’omonima azienda di salumi. La famiglia aveva acquistato la tenuta medievale nel 1994.
Il tentativo fallito di atterraggio
Dalle primissime informazioni arrivate ai soccorritori, l’elicottero stava decollando e forse dopo un tentativo stava provando a tornare a terra. Sono in corso verifiche su un eventuale piano di volo e sulle informazioni date dal velivolo
Foto di: Parma1983 – Opera propria, CC BY-SA 4.0 da WikipediaIl ricordo del sindaco di Noceto
«Ho avuto il grande piacere di conoscere Lorenzo quando veniva col papà, è più di 30 anni che conosco questa famiglia, da quando si sono insediati e hanno acquistato il castello di Castelguelfo e gli allevamenti suinicoli che hanno realizzato. C’è stato un rapporto molto forte, una famiglia di grande umiltà. Il padre era una persona semplicissima, un grande imprenditore e Lorenzo stava incarnando tutto quello che ha realizzato il papà insieme alla mamma, al fratello. Una tragedia tremenda che colpisce tutta la nostra comunità, è stato molto vicino a noi nelle varie iniziative sociali, culturali, ricreative». Questo il ricordo del sindaco di Noceto, Fabio Fecci, accorso sul luogo dello schianto. «All’epoca ero assessore – ha ricordato – e ho saputo che Noceto aveva l’onore di avere un grande imprenditore. Diventando sindaco i rapporti sono sempre più maturati. Non so quante volte abbiamo camminato qui dentro col papà, più volte sono stato a casa loro, loro a casa mia, hanno avuto modo di conoscere la mia famiglia. Sono colpito, non ci posso credere. Un ragazzo giovane, papà di due figli, non doveva capitare. Due giorni fa mi aveva detto che era galvanizzato perché stava aspettando il terzo».