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Donald Trump: «I palestinesi via da Gaza, agli Usa il controllo della Striscia: sarà la rivière del Medio Oriente»

05 Febbraio 2025 - 05:35 Alessandro D’Amato
Le dichiarazioni-shock del presidente dopo l'incontro con Netanyahu: i palestinesi «devono vivere in un posto bello, con case bellissime e dove possono essere felici e non essere colpiti, uccisi o accoltellate a morte»

I palestinesi devono lasciare Gaza per sempre e vivere in altri paesi in pace. Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia. E saranno responsabili della ricostruzione. Il controllo sarà a lungo termine e porterà stabilità in Medio Oriente. Dopo l’incontro con Benjamin Netahyahu il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rivela il suo piano per la Palestina. E dice che Gaza «sarà la rivière del Medio Oriente». Mentre alcuni manifestanti filo-palestinesi si radunando davanti alla Casa Bianca e contro il piano. Il New York Times sottolinea che la folla grida: «Trump deve andare in prigione!» e «La Palestina non è in vendita!».

La Palestina in vendita

Trump annuncia un piano per la Striscia che prevede la gestione del territorio da parte di Washington a lungo termine. E dice che c’è la possibilità che i palestinesi sfollati oggi non tornino mai più nella loro terra «simbolo di morte e distruzione da decenni». Netanyahu lo ringrazia definendolo «il miglior amico di Israele». E sostenendo che il suo piano «cambierà la storia». L’incontro tra i due doveva fare il punto sul cessate-il-fuoco con Hamas. Ma si è trasformato in tutt’altro. Trump non ha escluso nemmeno il dispiegamento di truppe militari nel territorio. «Faremo ciò che è necessario», ha detto il presidente. Né ha spiegato che fine faranno gli 1,7 milioni di civili che vivono a Gaza. Nonostante l’esplicito veto di Egitto e Giordania ad accogliere palestinesi nei loro territori il presidente americano si è detto convinto che alla fine accetteranno: «E credo che lo faranno anche altri paesi».

Gaza è un inferno

Secondo il presidente Usa «Gaza è un inferno, nessuno ci vuole vivere. I palestinesi adorerebbero andarsene». Fino a qualche ora fa sembrava ipotizzare un ritorno degli sfollati dopo la ricostruzione «in un posto bello, con case bellissime e dove possono essere felici e non essere colpiti, uccisi o accoltellate a morte». In conferenza stampa con il premier israeliano dice invece che i palestinesi dovrebbero andarsene «per sempre». E a Gaza «ci vivranno le persone del mondo, anche palestinesi. Sarà la rivière del Medio Oriente». Sul controllo della Striscia «a tutti piace l’idea che gli Stati Uniti controllino quel pezzo di terra creando migliaia di posti di lavoro. Ho studiato da vicino per mesi. Questo non è per Israele ma per tutti», sostiene, definendo il suo piano per Gaza una raccomandazione. «A molti in Medio Oriente piace l’idea» perché porterà «stabilità», aggiunge.

Trump e Netanyahu

Il premier israeliano intanto incassa dall’alleato un miliardo di nuove armi, un piano contro l’Iran e l’uscita dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani, oltre allo stop definitivo ai fondi dell’Unrwa. Sulla direttiva contro Teheran il presidente spiega che ha perfino lasciato l’ordine di «annientare» il regime di Teheran nel caso dovesse assassinarlo. Bibi dal canto suo assicura a The Donald che la normalizzazione delle relazioni con Riad si farà. «La pace tra Israele e Arabia Saudita non solo è fattibile, ma ci sarà», ha affermato il premier israeliano. Ryad risponde che dipende proprio dalla Palestina. Hamas dice che le parole di Trump sono una «ricetta per creare caos» in Medio Oriente: «La nostra gente nella Striscia di Gaza non permetterà che questi piani vengano approvati. Ciò che serve è la fine dell’occupazione e dell’aggressione contro il nostro popolo, non la loro espulsione dalla loro terra», ha affermato Sami Abu Zuhri in una dichiarazione ripresa da Times of Israel.

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