Örebro, la peggiore sparatoria di massa della Svezia e il killer ancora senza nome: «Disoccupato e separato da famiglia e amici»
La peggiore sparatoria di massa della Svezia è ancora senza un nome. Il killer che ha ucciso dieci persone e si è tolto la vita in un centro di istruzione per adulti a Örebro (200 chilometri da Stoccolma) non ha ancora un’identità. «L’autore non è noto alla polizia, non ha legami con nessuna gang, crediamo che non ci saranno ulteriori attacchi», ha affermato il capo della polizia Roberto Eid Forest secondo quanto riporta l’agenzia di stampa France Presse. Le autorità non hanno diffuso dettagli sul profilo o sulle motivazioni dell’assassino e le circostanze del massacro restano poco chiare. Il primo ministro Ulf Kristersson ha però detto che si è trattato del peggiore massacro della storia e che molte domande restano ancora senza risposta.
Il killer di Örebro
Secondo TV4 l’uomo aveva 35 anni e la polizia ha perquisito la sua casa a Örebro nel tardo pomeriggio. Aveva il porto d’armi e la fedina penale pulita. Era un recluso, disoccupato e separato dalla famiglia e dagli amici, ha riferito il tabloid Aftonbladet, citando i parenti. La strage è avvenuta in pieno giorno presso il centro educativo Campus Risbergska, riservato agli adulti che si preparano al conseguimento del diploma di maturità. E negli ultimi anni si sono già verificati alcuni gravi incidenti nelle scuole in Svezia. Nel marzo 2022, uno studente di 18 anni ha accoltellato a morte due insegnanti in una scuola superiore nella città meridionale di Malmö. Due mesi prima, un sedicenne era stato arrestato dopo aver ferito con un coltello un altro studente e un insegnante in una scuola nella cittadina di Kristianstad.
I precedenti
Nell’ottobre 2015, tre persone sono state uccise in un attacco a sfondo razziale in una scuola nella cittadina occidentale di Trollhättan da un aggressore armato di spada, poi ucciso dalla polizia. Negli ultimi anni in Svezia si sono verificate sparatorie ed esplosioni di ordigni esplosivi legati alle rivalità tra bande, uccidendo decine di persone ogni anno. «Ero in piedi di fronte al centro quando ho visto alcuni corpi stesi a terra. Non sapevo se fossero morti o feriti», ha detto all’AFP Linn M., 16 anni, che frequenta una scuola vicino alla scena degli omicidi. «C’era sangue ovunque, la gente era in preda al panico e piangeva, i genitori erano preoccupati… era il caos», ha raccontato con voce tremante. Due insegnanti della scuola, Miriam Jarlevall e Patrik Soderman, hanno detto al quotidiano Dagens Nyheter di aver udito degli spari in un corridoio.
Gli spari in corridoio
«Gli studenti sono venuti a dirci che qualcuno stava sparando. Poi abbiamo sentito altri spari nel corridoio. Non siamo usciti, ci siamo nascosti nei nostri uffici. All’inizio c’è stata una sparatoria, poi è stato tutto tranquillo per mezz’ora, prima che ricominciasse. Eravamo sdraiati sotto le nostre scrivanie, rannicchiati», hanno raccontato. Gli studenti del centro educativo e delle scuole vicine sono rimasti confinati per diverse ore prima di essere gradualmente evacuati. Il re svedese Carlo XVI Gustavo ha dichiarato di aver appreso la notizia della sparatoria con «tristezza e sgomento». In precedenza, il primo Ministro aveva deplorato «una giornata molto dolorosa per tutta la Svezia. I miei pensieri vanno anche a tutti coloro la cui normale giornata scolastica è stata sostituita dall’orrore. Essere chiusi in un’aula, temendo per la propria vita, è un incubo che nessuno dovrebbe vivere», ha detto su X.