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Gli insospettabili in gara a Sanremo: da Christian De Sica (ventenne) a Sabina Guzzanti con la riserva di indiani – La gallery

05 Febbraio 2025 - 18:43 Gabriele Fazio
Giorgio Faletti Festival Sanremo Signor tenente

1994 – Giorgio Faletti – Signor tenente

«Minchia, signor tenente», quella parolaccia rimbombò forte nelle case degli italiani in quel febbraio del 1994, un eco che ricordava le bombe della stagione stragista ’92-’93, al quale il brano Signor tenente si riferiva. Oggi probabilmente è più facile immaginare un Giorgio Faletti serioso, memori degli ultimi strabilianti successi come scrittore di thriller, in quegli anni molto meno. Attenzione, non si tratta di un esordio, né musicale né a Sanremo, nel ’91 Faletti raccoglie anche un discreto successo con Ulula, tratta dal disco Disperato ma non serio, nel ’92 è in gara al Festival in coppia con Orietta Berti con la canzone Rumba di tango, ma va maluccio. È il ’94 l’anno giusto, cambiano i toni, non sono anni di social, di grandi spiegazioni e anticipazioni, l’Italia resta spiazzata, la canzone d’altra parte è splendida, quel siciliano arrangiato, scimmiottato, non risulta affatto divertente, anzi commuove per quello che è, un omaggio al sud, che vive l’apice di una crisi di legalità che mai fortunatamente tornerà così acuta. Finirà la sua corsa al secondo posto dietro Passerà di Aleandro Baldi, bellissimo brano, però «Minchia, signor tenente…».