«Mi ha drogato nel locale e stuprata a casa sua»: l’accusa al pr delle discoteche evaso dai domiciliari
Augusto Cesar Martinez Sanchez, 37 anni, peruviano, pierre nei locali, era agli arresti domiciliari con l’accusa di aver stuprato una ragazza immagine di venti anni in un locale da ballo, El Taboo, a Roma, in zona Rebibbia. Eppure a mezzanotte del 23 gennaio è evaso e ne ha stuprata un’altra, secondo l’accusa. Lo ha fatto al Room 26 di piazza Guglielmo Marconi all’Eur. Sanchez è stato arrestato di nuovo il primo febbraio. Non aveva il braccialetto elettronico. La prima accusa risale alla notte tra l’11 e il 12 ottobre 2024. La ragazza era stata invitata nel locale di via Tivoli. Il cittadino peruviano la invita a bere un drink nel quale probabilmente c’è la droga dello stupro. La madre la ritrova sotto casa in auto.
Il primo stupro
Poi gli esami e, dopo tre mesi, il gip dispone i domiciliari. L’ordinanza viene eseguita il 23 gennaio. Poi dà un appuntamento a una seconda ragazza che lui già conosce, essendoci uscito tra il 15 e il 16 gennaio scorsi. Quella sera lei si risveglia a casa dell’amico nuda. E lui le dice che hanno fatto sesso consenziente. Il 23 gennaio la va a prendere all’Ostiense e poi vanno in discoteca. Alle 13.08 del 24 gennaio chiama la madre per farsi venire a riprendere. Il giorno dopo durante un provino televisivo ricorda di aver lasciato degli indumenti a casa del peruviano e scatta la denuncia. Ora lui è in carcere.
La testimonianza
La ragazza ha testimoniato davanti ai carabinieri: «Al Room 26 mi ha fatto bere e mi ha dato, forse, della cocaina. Poi ho un vuoto di memoria. So solo che alle sei del mattino mi sono svegliata nel suo letto. Io ero senza slip e piena di lividi. Sono scappata». E ancora: «Cesar ha abusato di me, approfittandosi del mio stato di incoscienza. Forse è successo due volte». L’appuntamento era alla Stazione Ostiense verso 23.30: «È persino arrivato in ritardo, verso mezzanotte. Mi ha fatto aspettare quasi un ora, sola e al freddo. Lui era su una Lancia Y di colore grigio, mezza sfondata all’interno. Abbiamo mangiato una cosa insieme e siamo andati al Room 26 (il locale all’Eur, ndr). Non abbiamo fatto la fila per entrare perché lui è molto conosciuto. All’interno c’erano altre due ragazze, venute come me per la prova. Era la prima volta che le vedevo».
L’alcol
A quel punto ha assunto cocaina: «O comunque una sostanza polverosa di colore bianco. L’ho aspirata insieme a lui. Quando siamo risaliti, ho ripreso a ballare e a bere. Lui mi ha invitato, quasi forzato a bere. Dovevo bere tutto. Cesar mi teneva il bicchiere. Ricordo che ha pubblicato su Instagram una foto di me e lui al Room 26. Di lì in poi non ricordo più nulla». Però Cesar le parla della prima accusa di stupro. «Già la sera del 15 gennaio eravamo usciti insieme, c’erano altre persone. Abbiamo bevuto. Non ricordo quasi nulla, solo che siamo finiti a casa sua. Quando mi sono svegliata, ero senza reggiseno. Lui mi ha detto che avevamo avuto un rapporto intimo. Mi sono infuriata, perché si è approfittato di me. Come ho capito solo dopo…».