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Le chat segrete di Giorgia Meloni e FdI: «Salvini bimbominkia, un cialtrone ridicolo. La Lega? Senza onore»

giorgia meloni chat segrete fdi matteo salvini lega
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Il libro del Fatto sui discorsi su Whatsapp degli eletti di Fratelli d'Italia. Che parte dal 2018 e arriva ai giorni nostri. Con gli insulti al vicepremier e i complotti di Crosetto. E Lino Banfi come ospite d'onore

Giorgia Meloni non la prenderà bene. Nell’ottobre 2024 la premier era stata protagonista di una sfuriata nei confronti degli eletti di Fratelli d’Italia a causa della chat del partito. Dalla quale era uscita la notizia del giorno del voto per i giudici della Corte Costituzionale. «Mollerò per l’infamia di pochi. Se vi mollo dove andate?», era stata la minaccia alle spie. Ebbene, da domani Giacomo Salvini del Fatto Quotidiano pubblica in un libro proprio le chat segrete di FdI: Fratelli di chat è il titolo di Paper First con la prefazione di Marco Travaglio. E oggi è il giorno dell’anticipazione. Fatta di messaggi dei gruppi parlamentari tra il 2018 e il 2024. In cui si parla, tra gli altri, dell’alleato Matteo Salvini. Definito come «un ministro bimbominkia», «un cialtrone ridicolo». Mentre il Carroccio è un partito che «non ha onore».

Fratelli di chat

Fratelli di chat – Storia segreta del partito di Giorgia Meloni è una ricostruzione anno per anno della scalata al potere del partito della premier. Che parte dall’epoca del governo tra Movimento 5 Stelle e Lega e arriva ai giorni nostri. Passando per l’esecutivo Draghi. L’autore pubblica conversazioni interne e segrete ma omette «turpiloquio e informazioni legate alla privacy». Si inizia dal dicembre 2018, quando arriva la decisione di aumentare le accise in Liguria. «Comunque sulla cosa delle accise Salvini dovrebbe andare a nascondersi», dice proprio la premier. «Credo che si possano aggredire pesantemente», sostiene l’allora capogruppo e oggi ministro Francesco Lollobrigida. Quando l’allora ministro dell’Interno sfoggia la divisa della polizia tocca a Guido Crosetto dire la sua: «Un atto da cialtrone superficiale». E Lollobrigida rincara: «È troppo ridicolo».

Salvini bimbominkia

Quando il ministro apre uno scontro diplomatico con il Libano arriva l’oggi sottosegretario a Palazzo Chigi Giovanbattista Fazzolari: «Il ministro bimbominkia colpisce ancora». Dopo un articolo che paragona Meloni a Fini torna l’attuale premier: «Secondo me il messaggio che va fatto passare, che è la verità, è che la Lega è un partito che non mantiene la parola data. Hai voglia a fare il partito di destra se non hai onore». Quando scoppia il caso Metropol ce n’è ancora per il Capitano: «Diciamo che la tecnica della felpa ‘Russia’ a Mosca e ‘Usa’ a Washington non è molto gradita da quei burberi dei russi e magari stanno lanciando qualche messaggio a Salvini: ‘Occhio a tradire gli amici dopo aver fatto il cosacco che qualche bella informazione da dare ce la abbiamo», dice ancora Fazzolari.

I cosacchi padani

Che poi rincara la dose: «La Lega e Salvini sono andati a Mosca a fare i cosacchi padani e a promettere ai russi amore eterno. Noi abbiamo sempre mantenuto la nostra storica posizione di: ‘siamo i patrioti italiani, non siamo filo niente e nessuno, né filo Putin, né filo americani’. C’è una bella differenza. Il voltafaccia di Salvini, prima fan di Putin e poi cowboy fedele degli Usa, magari non ha ripercussioni elettorali in Italia, ma certamente ne ha a livello internazionale». Poi tocca a Meloni concludere: «In politica estera siamo liberi di guardiamo sempre all’interesse italiano. Ben altra cosa è appecoronarsi alla Russia, che è esattamente come fare i servi degli americani. Ancora peggio passare da una tifoseria all’altra come ha fatto Salvini».

Crosetto e il braccio armato giudiziario

Nella chat, scrive il Fatto, si respira un clima di complotto permanente. Uno di quelli che lo alimenta è l’attuale ministro della Difesa. «Hanno decine di dossier. Così sono esplicito. Perché altrimenti fate finta di non leggere. E non pensate occorra la mafia per sputtanare le persone. Con il reato di traffico di influenze (applaudito anche da alcuni nostri) abbiamo lasciato la possibilità di indagare chiunque faccia politica o chiunque faccia qualcosa», dice Crosetto riferendosi ai giudici a ottobre 2021. A gennaio 2022 rincara: «Gli unici ‘antisistema’ vanno eliminati, espulsi, uccisi, eliminati. Senza pietà. Come solo la sx[sinistra, ndr] dc sa fare. I fronti saranno molti. Intanto da oggi l’ordine di scuderia al braccio armato giudiziario. Poi fascismo &c. (…)».

Campagna elettorale

Durante la campagna elettorale le profezie di Guido si fanno più fosche: «Nei prossimi 40 giorni faranno di tutto. Anche perché stanno aspettando la cavalleria che è ancora in vacanza: la magistratura», scrive Crosetto nell’agosto 2022. Naturalmente in quel mese e mezzo scarso invece non succederà nulla e FdI vincerà le elezioni. E il 22 ottobre, quando la premier giura al Quirinale, poi inoltra nella chat un messaggio ricevuto da Lino Banfi: «Da oggi, nel mio piccolo, come cittadino Italiano ho capito che la Raghezza Giorgia passa alla storia e il fragile Silvio passa di moda!! Lino». Berlusconi all’epoca era ancora vivo. Ma l’attore pugliese evidentemente aveva già deciso di cambiare cavallo.

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