La deputata Montaruli spiega il suo “Bau bau”: «Furfaro e il Pd continuano a lapidarmi ma una condanna non può essere a vita»
![Marco Furfaro e Augustra Montaruli che abbaia](https://static.open.online/wp-content/uploads/2025/02/furfaro-montaruli-bau.jpg)
![Marco Furfaro e Augustra Montaruli che abbaia](https://static.open.online/wp-content/uploads/2025/02/furfaro-montaruli-bau.jpg)
Furfaro «non mi ha riconosciuto come collega contestando la mia presenza in tv. E mi ha tolto la dignità di parola perché sono stata condannata». Queste le parole, a Matteo Roselli per il Corriere della Sera, della vicecapogruppo alla Camera in quota Fratelli d’Italia Augusta Montaruli sul battibecco nella trasmissione Tagadà su La7, dove l’eletta ha fatto il verso del cane. I due hanno iniziato a discutere in studio sul caso Almasri. Furfaro ha ricordato la vicenda che ha visto Montaruli condannata per peculato nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli” sull’uso illecito di fondi pubblici destinati ai gruppi consiliari della Regione tra 2010 e 2014. «Io a differenza sua ho la fedina penale pulita. Voi siete abituati ad avere problemi con la giustizia, io no», spiega il deputato Pd. A quel punto Montaruli ha iniziato ad abbaiare, ricordando la vicenda della senatrice Dem Monica Cirinnà, nella cui casa a Capalbio furono trovati 24 mila euro all’interno della cuccia del cane. Peccato che su quella vicenda non ci fu alcun reato e l’inchiesta fu archiviata. «Il deputato Pd ha mancato di rispetto non solo a me ma a tutto il Parlamento – continua Montaruli -. Mi sono assunta le mie responsabilità, l’ho detto più volte. Una condanna non può essere però a vita e non può essere il lascia passare per un trattamento volto all’umiliazione nei miei confronti, in un costante tentativo di lapidazione, volto a togliermi i miei diritti, tra cui c’è anche quello di parlare nel merito di sicurezza». «Non può passare il concetto che chi è stato condannato non può più esprimersi. Ho già pagato le conseguenze di fatti che risalgono a ben 15 anni fa e da cui mi sono già difesa nelle sedi opportune», dichiara al Corriere della Sera.