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L’elicottero di Lorenzo Rovagnati e la nebbia troppo fitta: «Non si vedeva a 10 metri, anche i piloti esperti perdono l’orientamento»

07 Febbraio 2025 - 09:14 Ugo Milano
elicottero rovagnati nebbia
elicottero rovagnati nebbia
L'ipotesi sulla confusione dei piloti prende corpo nel corso delle indagini sullo schianto che ha portato alla morte dell'erede dell'impero dei salumi

Solo nebbia. Non c’erano tralicci, cavi o alberi lungo il percorso dell’elicottero che il 5 febbraio è caduto durante il decollo in provincia di Parma togliendo la vita a Lorenzo Rovagnati, erede dell’impero dei salumi e ai due piloti del velivolo. Il volo dei tre è durato pochissimo. Il custode rimasto nel castello di famiglia a Castelguelfo, frazione di Noceto, non ha fatto in tempo a toccare le mura del maniero che un boato lo ha fatto trasalire. Mezzo chilometro più in là, Lorenzo Rovagnati, Flavio Massa e Leonardo Italiani erano morti tra le lamiere.

I bollettini meteo, le visite mediche dei piloti

La procura di Parma indaga sulla vicenda. Al momento appare abbastanza chiaro che al momento dello schianto l’elicottero viaggiava velocemente. Ma – avverte il procuratore generale Alfonso D’Avino – ci vorranno mesi per arrivare a conclusioni certe. A complicare le cose c’è l’essenza della scatola nera, che non è obbligatoria per quel tipo di velivolo. Verranno analizzati il piano di volo che avrebbe guidato l’elicottero verso Arcore, i bollettini meteo, le ultime visite mediche dei piloti.

La nebbia tanto fitta da perdere l’orientamento

Ma l’attenzione rimane puntata sulla nebbia. Il custode afferma di non averne mai vista una simile. Anche il signor Corradi, del vicino negozio d’antiquariato, era esterrefatto «Non si vedeva a dieci metri». Che differenza può fare la nebbia? A spiegarlo il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Pagliaro, esperto di volo e titolare di regolare brevetto. «Perché quando sei in aria e non vedi nulla può succedere di perdere l’orientamento: pensi di andare verso su e invece stai scendendo», semplifica citato dal Corriere della Sera. Se così fosse, potrebbero essersi confusi entrambi i piloti, dato che ciascuno di loro aveva i comandi dell’elicottero.

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