Antonello Venditti preoccupato per la salute mentale di Angelina Mango e Sangiovanni: «La competizione fa questo effetto»
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«Io quest’anno vado anche per vedere come sono cresciuti i ragazzi. Ci tengo alla salute mentale di questi giovani». Al Messaggero parla Antonello Venditti, che al Festival di Sanremo 2025 è ospite nell’ultima serata per ricevere un premio alla carriera insieme a Iva Zanicchi. Quest’anno sono 40 anni di Notte prima degli esami e dell’album Cuore, e 50 anni di Lilly. Ma il cantautore romano guarda con preoccupazione ai suoi colleghi più giovani, col filtro della sua esperienza e del suo vissuto. «Torno all’Ariston per la terza volta», spiega, «a me del Festival non piace l’idea della competizione, la trovo veramente insopportabile. La parola vittoria non mi dà alcuna emozione. La gara a me, Francesco De Gregori e tanti altri fa questo effetto. Anni fa c’era addirittura il voto con le schedine del Totip, come se i cantanti fossero dei cavalli. E poi tutte quelle giurie… Ricordo il ribaltone del 2019 ai danni di Ultimo. Cercai di fargli capire che è un gioco di potere anche Sanremo. Che alla fine contano solo la musica e le persone, non il piazzamento».
Venditti, la salute mentale dei cantanti giovani
Venditti fa un’analisi anche di cosa è cambiato rispetto a quando ha esordito lui: «Tengo molto a questi giovani perché per loro adesso è tutto più difficile: noi avevamo un percorso artistico da fare senza fretta. Loro anche se sono forti come Fedez, Lauro o Elodie hanno paura di scomparire nel giro di un mese». Un’ombra che incombe su tanti colleghi più giovani. Rivendica l’amicizia con Ultimo, con Achille Lauro e con tanti altri che ha conosciuto in questi anni. Ma non nasconde la sua preoccupazione: «L’anno scorso mi ha colpito molto la vicenda di Sangiovanni e ultimamente anche quella di Angelina Mango. Bisogna proteggerli: il successo fra euforia, alti e bassi, può provocare danni seri. Tendenze suicide, per esempio. Lo so perché ci sono passato, e mi accorgo subito se uno sta male. La parola magica che aiuta davvero è solo una: amicizia».
I testi di Tony Effe e il corpo di Elodie
Solo parole al miele da parte di Venditti per gli altri cantanti in gara al Festival. I testi di Tony Effe, che fanno discutere per la violenza esplicita, non sono da prendere alla lettera: «Credo che il suo sia solo un gioco, che non ha consistenza nella realtà. È una rappresentazione. Altrimenti dovrebbero stare tutti in galera, no?». E basta anche con le polemiche su come Elodie decide di vestirsi durante le esibizioni. «Ha scelto quella strada», risponde alle polemiche su chi la critica per gli outfit troppo scoperti, «ma è assolutamente brava in quello che fa. E poi io aspetto sempre i cambiamenti. Magari Elodie un giorno arriva e sceglie canzoni diverse e conquista tutti. Non c’è niente di scontato nell’arte e io considero ogni espressione, anche visiva, validissima. Achille Lauro, per esempio, è un’installazione vivente. Annalisa per me è una delle più grandi cantanti europee, tra le migliori quattro italiane di tutti i tempi. E anche Angelina Mango per me può diventare una star di prima grandezza. Come Giorgia ed Elisa». A proposito, un pronostico su Sanremo 2025: «Lo vince Giorgia. Tutto mi induce a pensare che sarà lei a trionfare. Dopo X Factor ha fatto vedere che oltre a essere bravissima è anche simpatica».