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Le bugie, il borsone, la confessione. La versione di Pablo Gonzalez sul femminicidio della compagna: «Un gioco erotico finito male»

09 Febbraio 2025 - 07:15 Massimo Ferraro
femminicidio nataly quintanilla milano ricerche confessione compagno gonzalez
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L'uomo, arrestato per omicidio e occultamento di cadavere, ha atteso una settimana per denunciare la scomparsa di Nataly Quintanilla

Prima ha aspettato, poi si è mostrato sorpreso e disperato, quindi ha negato e infine ha confessato. Pablo Gonzalez ha ammesso davanti agli inquirenti di aver ucciso la compagna Jhoanna Nataly Quintanilla, baby sitter 40enne di El Salvador, nella loro abitazione a Milano in zona Bicocca. Troppe le reticenze e le contraddizioni nell’atteggiamento dell’uomo, gli investigatori sospettavano un suo coinvolgimento ma decisive sono state le immagini delle telecamere di sorveglianze. Anche il racconto di Gonzalez, che pure ha confessato, continua a essere poco convincente. Quintanilla è scomparsa nella notte tra il 24 e il 25 e gennaio scorsi. È stata una sua conoscente, una dottoressa presso cui lavorava, ad andare dai carabinieri e spiegare che da giorni la donna risultava irreperibile. Ai militari che avevano effettuato una prima verifica, non erano risultate anomalie e la versione dell’uomo sembrava affidabile. In quella occasione, si era presentato come coinquilino di Quintanilla, un amico della donna e basta, negando ogni relazione sentimentale. Passano ancora pochi giorni, forse Gonzalez vuole essere sicuro che le immagini delle telecamere si cancellino. Questa volta è lui ad andare dai carabinieri per denunciare la scomparsa della 40enne. Questa volta si presenta come suo compagno, una versione confermata anche dalle amiche della donna e dal portinaio dello stabile. Pochi giorni dopo, è il 4 febbraio, durante un sopralluogo nella casa i militari trovano un’altra donna, che viene presentata come cugina» da poco «sua ospite».

La confessione di Pablo Gonzalez

In questi giorni l’uomo racconta, anche a tv e giornali, che è preoccupato per l’assenza della donna. Nei giorni immediatamente precedenti, dice lui, la sua compagna faceva discorsi strani sulla morte e poi era scomparsa portandosi via i vestiti, una valigia, pc e tablet. La sera del 24 gennaio si è addormentato davanti alla tv accesa e non si è accorto di nulla. Ma le telecamere di zona raccontano altro, Lo vedono entrare in casa a tarda notte con un borsone nero da palestra vuoto, e riuscire intorno alle 3 di notte con la stessa sacca, questa volta pesante e trascinata. Viene caricata nel bagagliaio dell’auto. Lì dentro c’è il corpo di Quintanilla, Gonzalez aspetta il pomeriggio successivo per salire in macchina e imboccare la strada per Cassano d’Adda. In un punto che ora non riesce a individuare con precisione, si è disfatto del borsone e del corpo, ha raccontato poi agli inquirenti, confessando il femminicidio. Ma non voleva uccidere, assicura. Gonzalez sostiene di averle «rotto il collo» durante un «gioco erotico», di essere «andato nel panico» e di aver nascosto tutto. Sull’arresto per omicidio e occultamento di cadavere, la giudice s’è riservata di decidere sul fermo e sulla custodia cautelare in carcere richiesta dalle pm. Intanto gli investigatori stanno setacciando la Padana Superiore alla ricerca del corpo di Quintanilla.

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