Niqab a scuola, Emma Bonino sul caso Monfalcone: «Niente sotterfugi, in Italia la legge lo vieta»
![emma bonino contro niqab scuola monfalcone legge italiana](https://static.open.online/wp-content/uploads/2025/02/emma-bonino-vs-niqab-classe-monfalcone.jpg)
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Sul caso Monfalcone, dove alcune studentesse frequentano le lezioni a scuola con il niqab – il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi – Emma Bonino non ammette concessioni. «In Italia esiste una legge del 1975 che vieta categoricamente a tutti di andare in giro irriconoscibili. Chi vuole vivere in Italia l’Abc delle leggi italiane le deve prima conoscere e poi rispettare», ha ribadito al Corriere della Sera, rispondendo indirettamente anche al ministro Valditara che suggeriva un nuovo intervento normativo. Già due giorni fa, quando si erano accesi i riflettori sulla vicenda, la leader di +Europa aveva sentenziato: «L’Italia non è il Bangladesh, i genitori delle ragazze dovrebbero saperlo. Ripeto, non c’entra nulla la religione, ma le regole che la nostra società si è data». La posizione di Bonino fa rumore perché viene da una donna che ha condotto tutte le battaglia femministe in Italia dagli anni Sessanta in avanti. È lei stessa a spiegare come non si tratti di una discriminazione religiosa, ma del rispetto delle leggi italiane. E non solo. «Le tradizioni sono anche nefaste. Pensiamo alle mutilazioni dei genitali femminili o ai matrimoni forzati di spose bambine. Questa non è cultura, è solo vessazione», dice a proposito del velo integrale.
Le leggi italiane sulla riconoscibilità del volto e le sanzioni
Bonino suggerisce il pugno duro contro chi non dovesse rispettare le prescrizioni sulla riconoscibilità dei volti nei luoghi pubblici. «Forse non ci ricordiamo che in Italia esiste una legge del 1975 che vieta categoricamente a tutti di andare in giro irriconoscibili», ripete l’ex senatrice e ministro della Repubblica, «penso che gli insegnanti, i responsabili cittadini, il sindaco o chi per loro dovrebbero parlare con le comunità di appartenenza di questa donna e spiegare le leggi del nostro Paese». Se non dovessero bastare le spiegazioni, allora si applichino le restrizioni previste dalla legge 152 del 1957, che vanno dalla multa all’arresto. «Direi almeno la sanzione amministrativa e quello che prevede la legge», concede Bonino, senza altri sconti: «Perché quando noi andiamo nei paesi mussulmani sono inclusivi nei nostri confronti?».