Babysitter uccisa, ecco il video che inchioda Gonzales Rivas: la valigia caricata in auto e il corpo che non si trova
Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, reo confesso dell’omicidio della compagna Jhoanna Nataly Quintanilla, ha agito con lucidità per sbarazzarsi del cadavere della babysitter 40enne la notte del 25 gennaio scorso. Anzi, sarebbe stato pronto a fuggire dall’Italia con un volo diretto a Lisbona e poi – da lì – probabilmente tornare a El Salvador. La gip di Milano, Anna Calabi, ha convalidato la misura cautelare in carcere per il salvadoregno accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Si ritiene infatti che l’uomo potrebbe inquinare le fonti di prova e provare, un’altra volta, a sottrarsi alla giustizia. Su di lui ci sono d’altronde indizi sempre più gravi: ora spunta anche il video di una telecamera di sorveglianza in cui Gonzalez Rivas trascina un pesante borsone nel bagagliaio della sua auto.
Il video di sorveglianza e il borsone scomparso nel nulla
È l’1.52 di notte del 25 gennaio quando un’auto di colore scuro si ferma all’inizio della rampa dei box di una palazzina nel nord di Milano, dove la coppia salvadoregna viveva. Dalle cantine spunta un uomo. Nella mano sinistra trascina una pesante valigia di grandi dimensioni, dotata di ruote. La carica nel bagagliaio e riporta la macchina in box. Uscirà nuovamente alle 18.35 del giorno dopo, quando – dopo essersi mosso prima in tangenziale e poi su una strada secondaria verso Cassano d’Adda – avrebbe gettato il borsone in un fossato. È quanto mostrano le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza di una palazzina vicina all’abitazione di Gonzalez Rivas. Il video è per il gip prova di «lucidità» nel progettare il modo più opportuno per sbarazzarsi del cadavere della compagna, che i carabinieri stanno ancora cercando. In pieno contrasto, dunque, con la versione fornita dallo stesso indagato, che ha confessato di aver ucciso involontariamente la babysitter 40enne soffocandola durante un gioco erotico e di averne nascosto il corpo in preda al panico.
I punti da chiarire: il corpo, il cellulare e gli scontri di coppia
Il 48enne dovrà rimanere a San Vittore, dove è stato portato venerdì 7 febbraio dopo un interrogatorio. Ma al momento agli inquirenti mancano degli elementi fondamentali per ricostruire quanto è accaduto nella sera tra il 24 e il 25 gennaio. La ricostruzione resa dal reo confesso Gonzalez Rivas non convince: servirà l’autopsia sul corpo della donna – quando sarà ritrovato – per accertare i motivi del suo decesso. E per verificare se davvero Jhoanna Nataly Quintanilla soffriva dei problemi di salute che, come il 48enne ha raccontato, l’avrebbero fatta cadere nell’ultimo periodo in una profonda depressione. È ancora assente all’appello anche il cellulare della donna, che il compagno ha detto di aver gettato in un cestino vicino al loro appartamento insieme al cappello rosso e ad alcuni vestiti della donna per inscenarne l’allontanamento. Nelle chat potrebbero essere nascosti indizi e tracce dei ripetuti scontri per motivi economici interni alla coppia: il 48enne, infatti, avrebbe inviato varie volte denaro alla ex compagna e ai figli. L’uomo, al momento, nega.