Ce lo chiede l’Europa: ecco come Bruxelles potrebbe cambiare i nostri acquisti su Shein e Temu


Circa 4,6 miliardi di spedizioni a basso valore – ovvero merci con un costo inferiore a 150 euro – sono entrate nel mercato dell’Ue, per un totale di 12 milioni di pacchi al giorno. A scriverlo è la Commissione Europea, evidenziando una crescita esponenziale del settore. I numeri attuali sono il doppio rispetto al 2023 e il triplo rispetto al 2022. E molte di queste merci sono risultate non conformi alla legislazione europea. Una crescita esponenziale che negli uffici di Bruxelles sta «destando preoccupazioni» e deve essere affrontata. Il riferimento è implicito ma chiaro: Bruxelles intende limitare l’ingresso di merce proveniente dai giganti dell’ecommerce cinese. Due indiziati su tutti: Temu e Shein.
Pacchi di Temu e Shein, l’Ue: «Si deve pagare la dogana»
Così, dopo il blocco temporaneo dell’ingresso di pacchi cinesi negli Usa e la sospensione dell’esenzione doganale, anche l’Unione Europea pensa di fare lo stesso. L’obiettivo è «garantire condizioni di parità nel settore del commercio elettronico» da raggiungere in primis con «la soppressione dell’esenzione dai dazi per i pacchi di valore inferiore a 150 euro». Inoltre, Bruxelles intende iniziare una «indagine a tappeto sulla sicurezza dei prodotti». «Ciò dovrebbe portare all’eliminazione dal mercato delle merci non conformi» si legge nella nota. Che specifica: «I futuri controlli saranno intensificati per taluni operatori, merci o flussi commerciali» e sotto scrutinio verrà messa anche la compatibilità delle merci con i requisti ambientali dell’Ue.
La richiesta di informazioni a Shein
A ciò si aggiunge un’azione diretta della Commissione nei confronti del gigante del fast fashion Shein. Bruxelles vuole vederci chiaro sulla presenza di «contenuti e merci illegali sul suo catalogo, sulla trasparenza dei suoi sistemi di raccomandazione e sull’accesso ai dati da parte dei ricercatori qualificati». La data fissata per ottenere le risposte è il 27 febbraio 2025. «Sulla base della valutazione delle risposte, la Commissione determinerà le prossime tappe, che potrebbero includere l’avvio formale di un procedimento d’infrazione», scrive in una nota. Shein è nel mirino di Bruxelles da giugno, quando l’esecutivo dell’Ue ha avviato una «richiesta di informazioni sulle misure prese per conformarsi agli obblighi del regolamento sui servizi digitali». Al centro dell’indagine in particolare la merce contraffatta.