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«In 30 secondi poteva dire no», per la Cassazione il processo è da rifare: il caso dell’ex hostess contro il sindacalista assolto due volte

11 Febbraio 2025 - 17:31 Giovanni Ruggiero
Barbara D'Astolto
Barbara D'Astolto
Sia in primo che in secondo grado l'uomo era stato assolto dai giudici di Milano. Ora la Cassazione rimanda il caso alla Corte d'Appello

Ci sarà un nuovo processo davanti alla Corte d’Appello di Milano per l’ex sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti di una hostess, Barbara D’Astolto. Lo ha deciso la terza sezione penale della Cassazione, che ha annullato la sentenza di assoluzione. L’ex sindacalista Cisl era stato assolto sia in primo che in secondo grado. A Repubblica, D’Astolto aveva detto: «Sapete il perché? Mentre mi metteva le mani dappertutto, mentre mi diceva cose disgustose, io avrei esitato venti secondi prima di reagire, raggelata, allibita, spaventata da una persona che avrebbe dovuto aiutarmi e invece mi aveva aggredita».

I supremi giudici, accogliendo la richiesta del sostituto pg di Cassazione Fulvio Baldi, hanno annullato la sentenza di assoluzione con rinvio alla Corte d’Appello di Milano. A presentare ricorso contro la sentenza d’Appello dello scorso giugno erano stati la procura generale di Milano e la parte civile. 

La reazione della ex hostess: «Giustizia è fatta»

«La giustizia si è fatta attendere, ma ne è valsa la pena». Queste le prime parole di Barbara D’Astolto dopo la decisione della Cassazione. «Non me lo aspettavo, sono contenta. In questo modo è stata fatta giustizia». La ex hostess ha ringraziato «le persone che mi hanno dato la forza di andare avanti»: le testimoni, la legale e l’associazione Differenza Donna. Lei stessa, qualche ore prima, aveva definito le due sentenze di assoluzione «indegne»: «Se i supremi giudici dovessero confermarle vuol dire che non solo io, ma tutte le donne lavoratrici sono in pericolo e chiunque è autorizzato a mettere le mani addosso a una donna». La Corte di Cassazione le ha dato ragione.

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