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Le lagne dei mafiosi in chat sui giovani d’oggi, le nuove leve e il «livello basso». La nostalgia dei vecchi tempi con la citazione al Padrino

11 Febbraio 2025 - 13:09 Antonio Di Noto
boss mafiosi nostalgia cosa nostra nuove leve
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Il rimpianto della mafia che fu emerge dalle intercettazioni della procura di Palermo, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 181 persone accusate di voler ricostituire Cosa Nostra. Molti di loro si lamentano che oggi ci si pente con troppa facilità

Anche i mafiosi si lamentano delle nuove leve. Secondo i capi mafia, i giovani che oggi rimpolpano le fila della criminalità organizzata non sono come quelli di una volta. Non dimostrano lealtà, non hanno il «prestigio» della mafia che fu. Quella che aveva contatti con la politica, con gli avvocati, con i «dottori», con gli imprenditori. Anche questo emerge dall’inchiesta della procura di Palermo che ha portato a 181 arresti tra boss, «colonnelli», uomini d’onore, ed estorsori di diversi «mandamenti» che secondo gli inquirenti erano al lavoro per ricostituire Cosa Nostra.

Oggi il livello della mafia «è basso»

Tra le intercettazioni dell’inchiesta ce ne sono molte che tradiscono una forte nostalgia degli uomini di Cosa Nostra per i boss, le nuove leve e il business di una volta. «Il livello è basso», sentenziava al telefono il capomafia di Brancaccio Giancarlo Romano non sapendo di essere intercettato. «Oggi arrestano a uno e si fa pentito e poi arrestano un altro». «Livello misero, basso, ma di che cosa stiamo parlando? Io spero sempre nel futuro, in tutta Palermo. Da noi, spero nel futuro di chi sarà il più giovane».

Il boss al novizio: «A scuola te ne devi andare»

Dopo i tentativi falliti di ricostituire Cosa Nostra, ai capimafia rimane solo il ricordo dei vecchi tempi, delle gesta criminali e del «prestigio» della criminalità organizzata di una volta. «A scuola te ne devi andare -diceva il boss Romano a un novizio – Conoscerai dottori, avvocati, quelli che hanno comandato l’Italia, l’Europa». «Se tu guardi Il Padrino, il legame che aveva. Non era il capo assoluto, ma era molto influente per il potere che si è costruito a livello politico nei grossi ambienti».

Il boss mafioso: «Oggi siamo solo zingari»

Tutt’altra la mafia di oggi. «Tu devi campare con la panetta di fumo, cioè così siamo ridotti?», proseguiva il boss. «Le persone di una volta, quelli che disgraziatamente sono andati a finire in carcere per tutta la vita… ma che parlavano della panetta di fumo?». E ancora: «Se ti dovevano fare un discorso di fumo, te lo facevano perché doveva arrivare una nave piena di fumo. Se tu parli con quelli che fanno business, ti ridono in faccia, Ma questo business è? Siamo troppo bassi, siamo a terra ragazzi. Noi pensiamo che facciamo il business, oggi sono altri. Dico, eravamo prima noi, oggi lo fanno altri, … noi siamo gli zingari».

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