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Daniela Santanchè prova a salvare la villa di Pietrasanta con la legge di Salvini

daniela santanchè abusi edilizi villa pietrasanta
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Il tentativo in extremis fermerebbe il processo nei confronti del figlio

Daniela Santanchè prova a salvare la “Casina Rossa” di Marina di Pietrasanta. La megavilla che si trova nel cuore del Parco della Versiliana intestata al figlio Lorenzo Mazzaro è oggetto di una citazione diretta a giudizio da parte della procura di Lucca per gli abusi edilizi. E prova a salvarla usando il condono di Matteo Salvini. A scriverlo oggi è il Fatto Quotidiano, che ricorda che il 7 maggio scorso la polizia municipale di Pietrasanta ha certificato gli abusi, di cui alcuni successivi al 2017, ovvero la data dell’ultimo dei nove tentativi di sanatoria. Il 10 gennaio la proprietà presenta allo Sportello Unico per l’Edilizia di Pietrasanta la decima richiesta di sanatoria, firmata proprio da Mazzaro.

Il riconoscimento di conformità

Nicola Borzi fa sapere che la pratica chiede il riconoscimento di conformità appellandosi al Testo Unico dell’Edilizia del 2001. Ma “aggiornato con Dl 69/2024 per modifiche interne ed esterne, ampliamento porticato, realizzazione serra solare e pergolati”. Ovvero proprio il famoso “Salva Casa” di Salvini. Se la pratica sarà accolta prima della condanna cadrebbero i motivi per processare Mazzaro. La prima udienza è fissata per il 2026 e in teoria i tempi ci sarebbero. C’è anche da ricordare che sulla magione è stato costituito un nuovo vincolo di destinazione per garantire i conti di Visibilia. E quindi il suo valore, una volta sanata, potrebbe aumentare. Oggi vale quasi 4 milioni di euro, al netto di un mutuo residuo di mezzo milione di euro.

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