La truffa da 100mila euro col finto numero dei Carabinieri: «Deve spostare i soldi su un altro conto»
![sondrio truffa telefono carabinieri](https://static.open.online/wp-content/uploads/2025/02/sondrio-truffa-telefono-carabinieri-e1739309464461.jpg)
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Dall’altra parte del telefono c’è un funzionario di banca, o perlomeno presunto tale: «Abbiamo registrato operazioni sospette sul suo conto». Si presenta come un addetto all’assistenza clienti e invita l’interlocutore ad attendere la chiamata dei carabinieri. Ecco che il cellulare squilla puntuale, è il numero del Pronto Intervento 112 del Comando provinciale dei carabinieri di Sondrio. O per lo meno così si presenta, e il numero sullo schermo dà le rassicurazioni del caso. Il militare chiede all’interlocutore informazioni personali e il via libera al trasferimento di somme di denaro non di poco conto su un conto “più sicuro”. Peccato che di quei soldi – nel caso di un cittadino valtellinese si parla di oltre 100mila euro – si perde completamente traccia. E che quel carabiniere non è in realtà un carabiniere.
Lo “spoofing” per falsificare il numero in uscita
L’allarme per segnalare la truffa arriva proprio dai carabinieri di Sondrio. «Recentemente in questa provincia alcune persone sono state contattate da sedicenti militari. Le potenziali vittime hanno visto comparire sullo schermo del proprio cellulare la dicitura “Carabinieri Pronto Intervento 112 Comando Provinciale Sondrio”», hanno spiegato in una nota. «L’interlocutore ha cercato di indurli a versare somme ingenti di denaro sui vari conti correnti in uso ai truffatori». La tecnica di truffa e la tecnologia utilizzata prendono il nome di “spoofing”. Il concetto è semplice: mascherare il numero da cui si sta chiamando facendo comparire sul display ricevente un numero falso. E inducendo così le vittime della truffa a pensare di essere in contatto con i carabinieri.
Come difendersi dalle truffe: il vademecum dei carabinieri
Ma perché funziona questa tecnica? La risposta può sembrare ovvia: «Molte persone quando vengono contattate da numeri ufficiali tendono a fidarsi ciecamente», ha spiegato Roberto De Paoli, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Sondrio. Ma essendo così ovvio, non è facile evitare di cadere nella trappola. Come difendersi? Basta seguire una serie di regole semplici: «Non fornire mai dati sensibili, interrompere la conversazione e richiamare il numero della caserma o un altro numero ufficiale per verificarne l’autenticità, senza ripetere l’ultima chiamata ma digitando singolarmente ogni singolo tasto». E ancora: «Non effettuare bonifici o trasferimenti immediati» e «denunciare sempre».