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#cuoriconnessi, «Lotto per chi non è capace di farlo»: otto storie di giovani contro il cyberbullismo e per un uso responsabile della tecnologia

12 Febbraio 2025 - 19:56 in collaborazione con  Unieuro
Si è svolto ieri a Roma il sesto evento dell’iniziativa realizzata da Unieuro in collaborazione con Polizia di Stato per sensibilizzare le persone contro l’odio online e a favore di un utilizzo consapevole della rete e dei device

«Criticate la mia disabilità? Prendetela, ve la regalo, facciamo a cambio, provate e poi ne riparliamo». Riccardo Aldighieri, influencer con oltre 4,3 milioni di followers e vincitore dei Tik Tok Awards per la categoria “Voice for change. Creator dell’anno” è uno dei protagonisti del nuovo libro di #cuoriconnessi, scritto da Luca Pagliari. #cuoriconnessi è l’iniziativa di sensibilizzazione contro il cyberbullismo e a favore di un utilizzo consapevole della rete e della tecnologia, realizzata da Unieuro in collaborazione con la Polizia di Stato. Il libro, alla sua sesta edizione e disponibile gratuitamente online e dal 14 febbraio in formato cartaceo presso tutti i punti vendita Unieuro senza alcun obbligo di acquisto, è stato presentato ieri, 11 febbraio, in occasione del Safer Internet Day 2025 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con migliaia di studenti italiani connessi in live streaming. Riccardo, nato con una paralisi cerebrale infantile, racconta sui social il rapporto con la disabilità affrontando tutti i giorni gli attacchi degli hater: «Non tutti sono in grado di rimanere a galla mentre le parole crudeli ti afferrano i piedi tirandoti verso il fondo, e allora io lotto anche per chi non è capace di farlo, per chi non ha voce», scrive nel volume. Insieme a quella di Riccardo, #cuoriconnessi racconta la storia di Eli e Patri, spogliate pubblicamente dall’intelligenza artificiale; di Roy che rimpiange di non aver difeso un suo amico che si è tolto la vita; di Manuel che agli haters ha deciso di non rispondere; di Matteo vittima di sextortion; di Ruben vittima della propria leggerezza e di un branco di ragazzi che cercano immagini di violenza da postare sui social. Storie in cui la tecnologia amplifica gli effetti della prevaricazione. Ogni anno, sono più di 200 i giovani che si rivolgono alla Polizia di Stato per episodi di cyberbullismo come il sexting, social challenge, bodyshaming, revenge porn e altre forme di distorsione della rete. 

#cuoriconnessi per un uso consapevole della tecnologia

Dal 2016, #cuoriconnessi è un punto di riferimento nella sensibilizzazione al cyberbullismo e per un uso consapevole della rete e dei device. A dicembre 2024 è stato realizzato il documentario “Non ne vale la pena”, storia di tre giovani sottoposti alla messa alla prova per reati commessi online.  Quest’anno l’iniziativa ha coinvolto 1.200 ragazzi e oltre 230.000 studenti collegati in diretta streaming da tutta Italia. Tra gli interventi il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani; Bruna Olivieri, Country Manager Italia di Unieuro, Società del Gruppo FNAC-Darty; Padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione AI per l’informazione; il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Nicola Molteni; e l’atleta paralimpico delle Fiamme Oro della Polizia di Stato Donato Telesco.  L’importanza di un dialogo e di una collaborazione sempre più sinergica tra istituzioni, forze dell’ordine, scuola e genitori per un uso del web sempre più sicuro e contro tutte le discriminazioni è stato al centro della tavola rotonda con il Direttore del Servizio Polizia Postale Ivano Gabrielli, l’avvocato Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, e Marco Titi, Direttore Marketing di Unieuro. L’intento comune è quello di limitare forme di aggressione ai minori che rischiano sia di diventare vittime, sia di essere autori di condotte illegali. «Continueremo a rimanere in prima linea a osservare e ascoltare le nuove generazioni e a dare il nostro contributo affinché la tecnologia sia sempre di più un ponte per costruire una società più consapevole e sicura» conclude Bruna Olivieri.

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