Il comandante dei vigili accusato di andare al ristorante con l’auto di servizio
![auto polizia municipale ristorante comandante vigili emanuele moretti](https://static.open.online/wp-content/uploads/2025/02/auto-polizia-municipale-ristorante-comandante-vigili-emanuele-moretti.jpg)
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Emanuele Moretti, attuale capo del gruppo Monte Mario dei vigili urbani di Roma ma all’epoca dei fatti alla guida di quello del Nomentano, va verso il processo. La procura lo accusa di aver falsificato gli orari di lavoro per ottenere più buoni pasto. Ma anche di aver trasformato l’auto di servizio in un mezzo privato. Con tanto di autista. L’edizione romana di Repubblica racconta che il pubblico ministero Gianfranco Gallo gli ha contestato i reati di truffa e peculato. Perché tra dicembre 2021 e maggio 2023 avrebbe certificato il servizio oltre l’orario effettivo, inserendo manualmente dati alterati. Il tutto per ottenere i buoni pasto.
108 giornate
Le giornate in cui ha prolungato il turno falsamente, secondo l’accusa, sono in totale 108. Ma avrebbe anche compiuto almeno 280 spostamenti non legati al lavoro con l’auto di servizio. Tra i tragitti contestati il percorso casa-ufficio, i ristoranti e gli spostamenti per pranzare al Circolo della Marina sul lungotevere Flaminio. Oltre alle tappe in via Aurelia 470, sede del parcheggio del XII Gruppo della polizia locale. La Corte dei Conti lo ha già condannato a un risarcimento di 8 mila euro «in favore della polizia locale di Roma Capitale».
Il suo avvocato Paolo Baroni contesta le accuse: «Gli spostamenti avvenivano solo per motivi di servizio, essendo compito del comandante verificare l’esecuzione delle istruzioni ai vigili per migliorare il traffico. Inoltre il regolamento 65 del 2012, ancora in vigore e in attesa di aggiornamento dal 2013, esclude i comandanti dal divieto di utilizzo della vettura di servizio per gli spostamenti tra casa e il gruppo.
L’auto privata
Baroni dice che Moretti usava la propria auto privata quando non vi erano esigenze operative. «Per quanto riguarda i buoni pasto (perlopiù non utilizzati), il ruolo del comandante non è assimilabile a quello dei funzionari, essendo valutato sugli obiettivi raggiunti anziché sull’orario di lavoro, con risultati sempre eccellenti. Appellermo la sentenza della Corte dei Conti», conclude il legale.