Malattia di Joker, a Verona la prima cura con ultrasuoni. Il racconto del paziente 21enne: «Ridevo senza neanche ricordarmelo»
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È Federico Orlandi, un 21enne di Cerro Veronese, la prima persona in Europa a guarire dalla «malattia di Joker» grazie agli ultrasuoni e senza alcun intervento chirurgico. Il trattamento a cui è stato sottoposto il ragazzo veneto risale in realtà all’aprile 2022 ma è stato reso noto soltanto ora perché i medici hanno preferito aspettare l’esito del monitoraggio sul lungo periodo. A quasi due anni di distanza da quella cura, il 21enne è guarito definitivamente e non ha più avuto alcuna ricaduta. «Ora posso finalmente ridere perché lo decido io e perché mi sto divertendo», ha raccontato il giovane.
Cos’è il riso sardonico epilettico
La patologia diagnosticata a Federico Orlandi è la «sindrome epilettica gelastica», chiamata gergalmente anche «malattia di Joker» in riferimento al celebre antagonista di Batman. Si tratta di un particolare tipo di epilessia che provoca risate ripetute, contrazioni facciali involontarie e perdita di memoria. «Mi sono ritrovato a ridere in situazioni completamente fuori luogo, come ad esempio durante un funerale, o, ancor più a scuola», spiega il giovane di Cerro Veronese. Nell’aprile del 2022 è stato trattato all’ospedale di Borgo Trento con una tecnica all’avanguardia, che ha permesso a Federico di prendere la patente e iniziare a lavorare come idraulico.
Le risate improvvise e la perdita della memoria
In un evento organizzato dall’ospedale, il ragazzo ha rivelato che c’è voluto del tempo prima che lui e la sua famiglia si rendessero conto che si trattava di una patologia vera e propria. «Era una malattia congenita, ma solo cinque anni fa ha iniziato a manifestarsi in maniera dirompente. Prima tutti pensavano fosse una mia caratteristica, ma io in realtà sentivo che era strano questo continuare a ridere», racconta Orlandi. «In età più grande – continua – ho iniziato a capire quando stava iniziando una crisi, così se mi trovavo in situazioni strane, magari su un treno, fingevo di tossire. Il problema era che poi non mi ricordavo nulla di cosa fosse successo». C’è un episodio particolarmente traumatico che il 21enne ricorda ancora oggi: «Ero in quarta superiore: sono stato interrogato e ho preso 4 perché mi sono messo a ridere, rispondendo male alle domande. Il giorno dopo sono andato dal professore a chiedere se fossi stato interrogato, perché non me lo ricordavo nel modo più assoluto».
La cura con gli ultrasuoni
A curare definitivamente e senza interventi chirurgici Federico Orlandi è stata un’equipe medica dell’Azienda ospedaliera di Verona. Grazie a un macchinario che combina l’uso degli ultrasuoni, i medici sono riusciti a surriscaldare la lesione interna al cervello e “bruciare” la parte lesa, individuata con precisione millimetrica grazie alla risonanza magnetica. A causare la «malattia di Joker» sono delle malformazioni cerebrali, paragonabili a minuscoli tumori benigni. Trattandosi di una patologia farmaco-resistente, in genere si ricorre a un intervento chirurgico che prevede l’apertura del cranio. La cura innovativa scoperta a Verona ha permesso però di curare definitivamente la malattia senza bisogno di ricorrere al bisturi.
Foto copertina: Azienda ospedaliera universitaria integrata Verona | Federico Orlandi insieme all’equipe medica che si è occupata del suo caso