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Gli Usa di Trump voltano le spalle all’Europa: «Si difenda da sola». E il capo del Pentagono gela Zelensky: «L’Ucraina nella Nato? Irrealistico»

12 Febbraio 2025 - 16:36 Bruno Gaetani
pete hegseth ucraina nato difesa europa
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Pete Hegseth sbarca in Europa e formalizza il cambio di linea degli Usa. Rutte (Nato): «Investire almeno il 3% del PIl in difesa»

L’ingresso dell’Ucraina nella Nato? «Non è realistico». La priorità delle politiche di difesa degli Stati Uniti? Non l’Europa, ma «l’Indopacifico». E i Paesi europei devono «assumersi le responsabilità della difesa convenzionale» nel Vecchio Continente. L’elezione di Donald Trump ha segnato un drastico cambio di rotta nelle relazioni tra Stati Uniti ed Europa. Non solo sul fronte commerciale, con la Casa Bianca che si ostina a minacciare l’introduzione di nuovi dazi, ma anche su quello delle politiche militari e di sicurezza. La conferma arriva dalle parole di Pete Hegseth, l’uomo scelto da Trump per guidare il Pentagono. Oggi, mercoledì 12 febbraio, il segretario alla Difesa Usa ha fatto il suo esordio in Europa, a Bruxelles per la riunione del Gruppo di contatto sull’Ucraina, presieduto ora dalla Gran Bretagna.

La nuova linea di Washington sull’Ucraina

Hegseth, la cui nomina è stata approvata dal Congresso Usa per un soffio dopo le polemiche e i guai giudiziari per presunte violenze coniugali, ha escluso la presenza di truppe americane in Ucraina dopo il cessate il fuoco cui lavora Donald Trump. «Non ci deve essere una Minsk 3 in Ucraina, robuste garanzie di sicurezza devono essere date per far sì che non inizi ancora una guerra, ma devono essere assicurate da truppe europee e non europee», ha detto il nuovo titolare del Pentagono. «Se ci sarà una missione di peacekeeping – ha continuato Hegseth – non deve essere una missione Nato e non ci deve essere la copertura dell’articolo 5», quello che sancisce che un attacco contro un Paese membro dell’Alleanza Atlantica va considerato un attacco contro tutta la Nato.

La svolta rispetto all’era Biden

A proposito di Alleanza Atlantica, Hegseth ha definito «non realistica» la possibilità di inserire l’adesione dell’Ucraina alla Nato in un eventuale accordo di pace tra Mosca e Kiev. «Siamo a un momento critico della guerra, il conflitto deve finire. Vogliamo un’Ucraina sovrana e prospera, ma riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico», ha sentenziato il capo del Pentagono. In attesa che i negoziati per porre fine alla guerra entrino nel vivo, Hegseth lascia intendere poi senza troppi giri di parole che dovranno essere i governi europei, e non gli Stati Uniti, a garantire adeguato supporto militare a Kiev: «L’Europa dovrà assumersi la responsabilità della difesa convenzionale», ha detto il segretario americano. Per poi aggiungere: «Gli Usa restano impegnati nella Nato e nella sicurezza dell’Europa, ma non tollereranno più squilibri». Un’inversione di rotta macroscopica rispetto alla linea dell’amministrazione di Joe Biden, che aveva trovato proprio nel sostegno militare all’Ucraina uno dei principali punti di intesa con Bruxelles.

Rutte e gli investimenti in difesa dell’Europa

Al vertice sull’Ucraina che si è svolto oggi a Bruxelles era presente anche Mark Rutte, segretario generale della Nato, che in conferenza stampa è stato incalzato proprio sulla politica estera e di difesa della nuova amministrazione americana. «Ci stiamo coordinando in modo intenso con Trump. C’è una convergenza di opinioni secondo cui dobbiamo garantire che l’Ucraina sia nella migliore posizione possibile per avviare i negoziati», ha detto l’ex premier olandese. Rutte è tornato quindi a parlare della necessità di aumentare le spese militari, che a suo avviso devono essere «sopra il 3%» del Pil in tutti i Paesi Nato.

Kallas: «L’Europa dev’essere al tavolo dei negoziati»

Mentre Hegseth si presentava per la prima volta ai ministri della Difesa europei a Bruxelles, l’alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, ha incontrato il vicepresidente americano JD Vance. Un incontro definito «ottimo» dall’ex premier estone. «Ho sollevato il tema della difesa ma anche, ovviamente, dell’Ucraina, sottolineando che l’Europa deve essere presente al tavolo dei negoziati perché l’esito ci influenzerà molto», ha detto Kaja Kallas in un’intervista con la European Newsroom. «Vediamo alcune cose in modo diverso ma forse più chiaramente di chi vive molto lontano», ha precisato l’alta rappresentante Ue. Kallas ha confermato che incontrerà a Parigi anche il segretario di Stato americano Marco Rubio e, nei prossimi giorni, l’inviato speciale di Trump per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, e il consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz. «Stiamo costruendo le nostre relazioni con la nuova amministrazione e discuteremo con loro di questi temi», ha assicurato Kallas.

Prima stretta di mano tra Hegseth e Crosetto

Alla ministeriale Nato di Bruxelles, Hegseth ha incontrato per la prima volta anche il suo omologo italiano Guido Crosetto. «Primo importante e proficuo incontro con il segretario Usa Pete Hegseth. Confermati gli storici legami tra Italia e Usa, la condivisione di valori e idee, continueremo a lavorare insieme per favorire la stabilità internazionale», ha scritto su X il titolare del ministero della Difesa. «Molti i temi, ardue le sfide. Abbiamo valutato – ha aggiunto Crosetto – possibili iniziative affinché si possa giungere ad una tregua in Ucraina ed aprire il tavolo di pace. Abbiamo poi condiviso la volontà di ampliare la collaborazione in ambito della difesa».

Foto copertina: EPA/Olivier Hoslet | Il segretario alla Difesa americano Pete Hegseth, insieme a Mark Rutte (segretario generale della Nato) e Tony Radakinm (a capo della Difesa britannica)

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