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Corte Costituzionale, dopo un anno di stallo il Parlamento elegge i quattro giudici

13 Febbraio 2025 - 13:25 Ugo Milano
elezione giudici consulta intesa quattro nomi fumata bianca
elezione giudici consulta intesa quattro nomi fumata bianca
Ben 14 votazioni a vuoto per un giudice, poi altre cinque per gli altri tre. Finché maggioranza e opposizione non sono riuscite a trovare un accordo: chi sono i quattro nuovi giudici della Consulta

Camera e Senato in seduta comune hanno eletto i quattro giudici mancanti della Consulta. I nomi sono quelli di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli. Il via libera è arrivato con l’intesa tra i partiti dopo 14 votazioni per un giudice e 5 per gli altri tre. Le operazioni di voto erano iniziate alle 9.30 a Montecitorio, con l’obiettivo di raggiungere i tre quinti dei componenti necessari per eleggere i giudici, cioè 363 voti che richiedevano necessariamente un accordo tra maggioranza e opposizione, atteso da circa un anno.

La fumata bianca

Dopo 14 fumate nere per un giudice e 5 per gli altri tre, è stata la premier Giorgia Meloni a tirare le fila e definire di una trattativa che dura da mesi. In un vertice a Palazzo Chigi, mercoledì 12 febbraio è stato confermato l’accordo tra maggioranza di centrodestra e opposizione sui quattro nuovi giudici della consulta. Le trattative interne ai partiti di governo, che sarebbero andate avanti fino a notte fonda, hanno visto emergere l’attuale consigliere giuridico della presidente del Consiglio, Francesco Saverio Marini. E al suo fianco, da Forza Italia, l’avvocato Roberto Cassinelli. L’opposizione, e in particolare il Partito democratico, porterà invece il costituzionalista Massimo Luciani. Riguardo al quarto nome, invece, i partiti hanno optato per la giurista Maria Alessandra Sandulli. Un’opzione “tecnica”, che possa permettere di navigare in acque tranquille e ricevere il nulla osta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La soddisfazione di Gasparri: «Abbiamo depistato tutti»

«È un giurista, ha i requisiti, era uno dei nomi in valutazione», così Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha spiegato la scelta di Roberto Cassinelli nel Transatlantico della Camera. E non nasconde un velo di soddisfazione: «Ho sempre detto che alla fine FI avrebbe espresso un nome. Con Cassinelli abbiamo depistato tutti, nessuno ha indovinato».

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