Trump vuol far rientrare la Russia di Putin nel G7: «Mi fido di lui». L’ira di Ue e Ucraina. Colloqui di pace già venerdì a Monaco? – I video
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Donald Trump corre veloce, anzi velocissimo. 24 ore dopo aver riabilitato di fronte al mondo Vladimir Putin parlandoci al telefono per un’ora e mezzo di come metter fine alla guerra in Ucraina, il leader Usa guarda già oltre. Nei suoi piani, secondo quanto filtra, non c’è solo il raggiungimento di un’intesa sull’Ucraina – a prescindere dal prezzo che questa dovrà pagare. In vista c’è una piena riabilitazione politica e diplomatica per la Russia di Putin, il cui fascino per Trump è evidentemente irresistibile. «Credo a Putin quando si tratta della pace in Ucraina. Mi piacerebbe riaverlo al G7: la Russia dovrebbe sedersi al tavolo», ha detto stasera il presidente Usa. La Russia era membra di quel club, che non a caso si chiamava G8, sino al 2014, quando venne estromessa dopo aver violato il diritto internazionale annettendo unilateralmente la Crimea. Eppure un decennio e una guerra totale all’Ucraina dopo, per Trump ora dovrebbe rientrarvi. «Se non fossero stati buttati fuori da Obama, forse la guerra in Ucraina non ci sarebbe mai stata», ha ringhiato dallo Studio Ovale. Alla vigilia dell’apertura della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, Trump ha anche detto che già in questa sede potrebbero tenersi colloqui a tre tra esponenti di Usa, Russia e Ucraina. Annuncio smentito però a stretto giro da Kiev.
February 13, 2025
Zelensky corre ai ripari
«Gli incontri tra Ucraina e America sono la priorità per noi. E solo dopo questi incontri, dopo aver sviluppato un piano per fermare Putin, penso che sarà giusto parlare con i russi», ha sottolineato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Parlando con alcuni giornalisti, il presidente ucraino non ha nascosto di esserci rimasto male per essere stato contattato con Trump solo dopo la chiamata di quest’ultimo con Putin. Ma anche aggiunto che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe voluto «parlare con entrambi i presidenti contemporaneamente». La verità però è che l’Ucraina, così come l’Unione europea, teme ora seriamente di essere tagliata fuori dalle trattative per la pace. «Non ci sarà alcun negoziato bilaterale sull’Ucraina senza di noi», ha scandito oggi il leader di Kiev, in visita alla centrale nucleare di Khmelnytskyi. «Come paese indipendente semplicemente non saremo in grado di accettare alcun accordo senza di noi. Lo sto dicendo molto chiaramente ai nostri partner», ha rimarcato.
February 13, 2025
I timori dell’Ue: «No ad affari sporchi»
Il timore più grande di Zelensky, ossia quello di non essere incluso nei futuri negoziati sulla guerra in Ucraina, è condiviso anche dai vertici dell’Unione europea. A dimostrarlo, anche in questo caso, sono le reazioni che arrivano da Bruxelles all’indomani delle telefonate di Trump. «Qualsiasi soluzione rapida sull’Ucraina è un affare sporco che abbiamo già visto in passato, ad esempio a Minsk, e semplicemente non funzionerà. Non fermerà le uccisioni, la guerra continuerà», ha detto Kaja Kallas, alta rappresentante Ue per la politica estera. E in caso il concetto non fosse abbastanza chiaro, l’ex premier estone tira in ballo traccia un paragone tra la situazione attuale e lo scenario pre seconda guerra mondiale: «Possiamo fare un parallelo con il 1938: non è una buona tattica di negoziazione se si dà via tutto prima ancora che le discussioni siano iniziate. È appeasement e non funziona».
Nessun contatto Ue-Usa prima della chiamata a Putin
C’è un altro dettaglio che suggerisce che l’Unione europea, almeno per il momento, non stia toccando palla nella questione dei negoziati di pace sull’Ucraina. Come confermato da una portavoce della Commissione europea, «non c’è stato alcun coordinamento» tra la presidente Ursula von der Leyen e Trump prima della telefonata di quest’ultimo a Vladimir Putin. La priorità per l’Europa, in questo momento, è evitare a tutti i costi che Washington e Mosca trovino una loro soluzione al conflitto in corso senza coinvolgere minimamente l’Ue e il governo ucraino. «Un accordo fatto alle nostre spalle semplicemente non funzionerà perché per qualsiasi tipo di accordo deve essere attuato dagli europei e dagli ucraini», dice ancora Kaja Kallas.
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Gli Usa tirano dritto: «Non è un tradimento»
Malgrado i timori di Bruxelles e Kiev, la Casa Bianca sembra intenzionata a tirare dritto: «Una bella chiacchierata con la Russia e l’Ucraina ieri. Ci sono buone possibilità di mettere fine a quella orribile e sanguinosa guerra», scrive Trump sul suo social Truth. A rispondere più direttamente alle preoccupazioni degli alleati è il capo del Pentagono, Pete Hegseth, in visita in Europa, secondo cui la proposta a cui sta lavorando Washington «non è un tradimento» dell’Ucraina. Trump, ha aggiunto Hegseth, «è il miglior negoziatore del pianeta, solo lui può portare le potenze al tavolo». E per quanto riguarda l’Europa: «La guerra in Ucraina è stata una sveglia, questa alleanza (la Nato – ndr) deve essere reale e raggiungere il 5% del Pil in difesa è fondamentale, perché la macchina della guerra russa è in funzione ed è una responsabilità europea reagire».
Rutte: «Kiev sia nella posizione migliore per trattare»
A commentare i più recenti sviluppi diplomatici della guerra in Ucraina è anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che da Bruxelles dice: «Chiaramente ieri sono successe molte cose e si discuterà molto nei prossimi giorni e settimane. Ma c’è una convergenza: tutti vogliamo la pace e che Kiev sia nella migliore posizione possibile quando i negoziati inizieranno». Un’altra cosa su cui sono tutti d’accordo, aggiunge Rutte, è «sul fatto che non ci debba essere una Minsk 3, che l’accordo sia sostenibile, che Putin non possa prendere altra terra in Ucraina».
February 13, 2025
Il Cremlino se la ride: «Gli europei parlino con Trump»
Mentre l’Europa e l’Ucraina provano a fare i conti con il nuovo vento che tira da oltreoceano, da Mosca si affronta la situazione con molta più leggerezza. Bruxelles teme di essere esclusa dai negoziati? «Gli europei dovranno parlare con Washington per chiedere un posto» al tavolo delle trattative, risponde lapidario Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. Nella telefonata di ieri fra Trump e Putin, aggiunge, «le questioni europee non sono state in alcun modo affrontate». E in ogni caso, secondo la Russia, «è prematuro» parlare di un ruolo dell’Europa nei negoziati. Per quanto riguarda l’Ucraina, invece, è chiaro che «in un modo o nell’altro, ovviamente, parteciperà ai negoziati» sulla fine del conflitto, nonostante la Russia continui a considerare gli Stati Uniti «il suo principale interlocutore». A tal proposito, Peskov aggiunge che occorre organizzare «velocemente» un incontro tra Trump e Putin, perché i due «hanno molto di cui parlare».
Foto copertina: EPA/Jim Lo Scalzo | Il presidente americano Donald Trump