La grande paura di Zelensky: «Putin è un bugiardo, attaccherà l’Europa. Trump? Ho insistito e mi ha dato il suo numero» – Il video
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Monaco di Baviera per partecipare all’omonima Conferenza sulla Sicurezza, a margine della quale incontrerà il vicepresidente Usa J.D. Vance. Incombe sulla testa del presidente ucraino la trattativa ormai aperta tra Donald Trump e Vladimir Putin: da cui dipenderanno le sorti del suo Paese e da cui dunque combatte per non essere escluso, dopo tre anni di strenua resistenza all’aggressione russa. «Con il presidente Trump ho avuto una buona conversazione», ha detto Zelensky a Monaco riferendo della conversazione avuta mercoledì, dopo quella del leader Usa col suo omologo russo. «Mi ha detto che Putin vuole mettere fine alla guerra. Ma io gli ho detto che è un bugiardo: io spero che possa succedere ma non mi fido di Putin». In ogni caso, è il nodo per Zelensky, «le telefonate sono telefonate, quello che conta sono gli incontri. Ma non accetteremo decisioni sull’Ucraina senza l’Ucraina». La linea non cambia insomma per Zelensky: accetterà di sedersi a un tavolo coi russi solo dopo che Kiev avrà concordato una posizione comune con gli alleati. «Se ci forniranno risposte specifiche alle nostre richieste specifiche, e una comprensione comune del pericoloso Putin, allora, con la nostra posizione unitaria, saremo pronti a parlare con i russi», è il massimo dell’apertura che concede Zelensky. Che ha poi riportato un curioso, per non dire grottesco, siparietto “telefonico” col leader Usa: «Trump mi ha detto “Puoi chiamarmi quando vuoi”. Io gli ho detto “grazie mille, ma già un’altra volta mi dicesti di chiamarti direttamente in qualunque momento senza darmi il tuo numero”. A quel punto me l’ha dato».
February 14, 2025
La fuga in avanti degli Usa e gli avvertimenti di Zelensky
Aneddoti per sdrammatizzare una situazione che di drammatico invece ha parecchio. Perché dopo la telefonata dell’altro giorno Trump ha messo in chiaro che considera Putin l’interlocutore primario e ha già evocato il primo incontro a due per scendere a patti, molto presto in Arabia Saudita. A mitigare almeno in parte la fuga in avanti di Trump, se non altro, sono state le parole pronunciate oggi dal vicepresidente Usa J.D. Vance, che ha al Wall Street Journal ha detto che se Putin non acconsentirà a un accordo di pace «che garantisca l’indipendenza di lungo termine di Kiev», gli Usa si tengono pronti a colpire la Russia non solo con le sanzioni, ma anche, potenzialmente, con la forza militare. Vance ha anche assicurato che sì, l’Europa sarà «ovviamente» coinvolta nei negoziati, e l’inviato speciale Keith Kellogg ha aggiunto che lo sarà anche Kiev. «Putin non potrà evitare negoziati diretti con Zelensky», secondo il generale Usa cui Trump ha affidato il dossier. Poco, molto poco, per far stare sereno il leader ucraino, così come quelli europei. Senza reali garanzie di sicurezza per il suo Paese, è tornato ad avvertire Zelensky da Monaco, i russi proseguiranno con le loro aggressioni militare. «Possono andare avanti in Ucraina, oppure andranno in Polonia o nei Paesi Baltici, e credo che questa sia la sua idea. Da quanto mi dice l’intelligence, credo che stia preparando la guerra contro i Paesi della Nato l’anno prossimo. Non ho la certezza, il 100% delle informazioni. Ma se Dio vuole, fermeremo questo pazzo».