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Sangiuliano non trova più la chiave da 12 mila euro ricevuta da Pompei. Il pagamento, le indagini e la richiesta di risarcimento

15 Febbraio 2025 - 10:01 Alba Romano
L'omaggio venne consegnato a luglio, senza che il ministro ne conoscesse il valore. A settempore l'ha pagato, ma non si trova

Che fine ha fatto la chiave donata dal comune di Pompei a Gennaro Sangiuliano? Era il 23 di luglio 2024 quando l’allora ministro della Cultura riceveva dal sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, il costoso omaggio. Una chiave d’oro del valore di migliaia di euro. Circa 12 mila, per l’esattezza, stando a quanto versato da Sangiuliano nelle casse del Comune lo scorso settembre, una volta scoperto che il dono ricevuto non era la patacca che si aspettava. Niente regali indebiti, dunque, ma il caso sussiste comunque, perché quella chiave il ministro non l’hai mai avuta fisicamente con sé, se non per pochi minuti nel momento della premiazione. Alla quale era presente anche Maria Rosaria Boccia, mancata consigliera che di lì a due mesi avrebbe costretto il ministro alle dimissioni.

La doppia indagine sulla chiave di Pompei a Sangiuliano

Mentre il ministro tornava in macchina a Roma, la chiave non c’era. Un quadro e una pergamena, ma la chiave no. Sangiuliano aveva chiesto al Comune che il prezioso monile d’oro e pietre preziose gli venisse riconsegnato, ma pare non l’abbia mai ricevuto, pur avendolo pagato di tasca propria. Sul fatto indaga la Corte dei Conti. Due giorni fa i giudici hanno notificato al sindaco di Pompei e a due funzionari comunali una richiesta di risarcimento di 44 mila euro. Inoltre, secondo quanto riporta l’edizione napoletana di Repubblica, a investigare c’è anche la procura di Torre Annunziata (Napoli). L’obiettivo è capire il vero valore della chiave, accertare la procedura d’acquisto e scongiurare le ipotesi di altri reati.

Il sindaco di Pompei e il valore della chiave

La pm Raffaella Miranda e il procuratore Antonio Giuseppone contestano il costo eccessivo della chiave e di altri tre regali. Un’altra chiave all’ex ministro Dario Franceschini, un rosario d’oro al vescovo Tommaso Caputo e un orologio all’ex direttore degli scavi di Pompei, Massimo Osanna. Le cifre spese che potrebbero costituire un danno per le casse del Comune, oltre a un danno d’immagine per Pompei, capitale della Cultura nel 2027. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, i regali non avrebbero promosso tanto Pompei quanto i risultati del sindaco: «Una spesa effettuata quasi a titolo personale ma col danaro pubblico». «Un’onorificenza deve avere un valore in sé», si è giustificato Lo Sapio, già sentito dalla guardia di finanza. «Le attività dei dirigenti responsabili dei settori del Comune di Pompei sono sempre eseguite su precise disposizioni da me impartite», ha aggiunto il sindaco, indagato assieme al segretario comunale Vittorio Martino e al dirigente Salvatore Petirro.

La gioielleria

Sullo sfondo c’è anche la scelta della tipografia per i biglietti da visita della cerimonia del 2022 con cui sono stati consegnati i premi a Osanna e Franceschini. E la gioielleria Vitiello, che per la chiave e l’orologio emise fattura direttamente alla tipografia e non al Comune. Poi, Vitiello venne ricontattata nel 2024 per la chiave di Sangiuliano, secondo gli inquirenti senza rispettare il principio di rotazione sugli appalti ad affidamento diretto superiori ai 5 mila euro. «Siamo un’attività da più di cento anni, le cose importanti vengono chieste sempre a noi, non solo da questo sindaco. Quella chiave è un pezzo unico. Si spendono tanti soldi per strade, luci: ora il problema sarebbe la chiave? Troppa invidia intorno a noi…». Poi la gioielliera rivela: «Ci chiamarono a settembre dal ministero, volevano sapere il valore della chiave, forse perché non la trovavano?».

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