Giancarlo Devasini si prende un pezzo di Juventus, chi è il quarto più ricco in Italia e padre della cripto Tether
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La Juventus ha un nuovo socio di minoranza. Si tratta di Tether, società che opera nel mercato delle criptovalute fondata nel 2014 dall’ex chirurgo torinese Giancarlo Devasini. A dare l’annuncio è proprio il colosso delle cripto, che vanta un giro d’affari di 140 miliardi di dollari e 350 milioni di utenti. Tether non ha reso noti i dettagli dell’investimento, ma secondo un’indiscrezione di Milano Finanza il pacchetto di azioni acquistate sul mercato secondario corrisponderebbe al 5% del club bianconero, pari a circa 45 milioni di euro. Se queste cifre dovessero essere confermate, Devasini – tramite Tether – sarebbe diventato di fatto il terzo maggior azionista della Juventus, dietro a Exor – della famiglia Agnelli-Elkann – e al fondo di investimenti Lindstell Train.
Tether e la promessa di unire «nuove tecnologie e industria sportiva»
In una nota diffusa ieri, venerdì 14 febbraio, Tether descrive l’investimento come «una pietra miliare significativa» per la società di stablecoin. «In linea con il nostro investimento strategico nella Juve, Tether sarà un pioniere nell’unire nuove tecnologie, come asset digitali, intelligenza artificiale e biotecnologie, con la consolidata industria sportiva per guidare il cambiamento a livello globale», commenta Paolo Ardoino, ceo del colosso cripto. A giudicare da queste parole, insomma, l’operazione non sarebbe di natura puramente speculativa, ma industriale, e permetterebbe a Tether di diversificare il proprio portafoglio di attività.
Chi è Giancarlo Devasini
A fondare Tether, come detto, è stato l’italiano Giancarlo Devasini, che con un patrimonio stimato di 10 miliardi di dollari si classifica al quarto posto degli italiani più ricchi e al 270esimo posto a livello mondiale. Il suo patrimonio è superiore persino a quello di Piero Ferrari (8,6 miliardi), che possiede il 10% della casa automobilistica fondata dal padre Enzo, e a quello di John Elkann. Torinese, classe 1964, Devasini ha studiato Medicina a Milano e iniziato a lavorare come chirurgo plastico. Dopo pochi anni ha lasciato l’attività medica per dedicarsi all’imprenditoria, con risultati altalenanti. La svolta è arrivata nel 2014 quando è entrato nel mondo delle criptovalute fondando Tether. La scommessa è ambiziosa ma vincente: portare stabilità in un settore segnato da un’altissima volatilità, ancorando la criptovaluta al dollaro.
Gli investimenti in Rumble e nella Juve
Devasini non ha mai amato i riflettori e infatti si sa pochissimo della sua vita privata. A confermarlo è anche lo storico socio d’affari Paolo Ardoino, attuale amministratore delegato di Tether, che al Corriere raccontava: «È riservatissimo. Sempre in viaggio, iperattivo, propositivo». Di recente, la stablecoin fondata dall’ex chirurgo torinese ha intercettato il clima politico cripto friendly della nuova amministrazione americana guidata da Donald Trump. Tether, inoltre, ha annunciato un investimento da 775 milioni di dollari in Rumble, la piattaforma video considerata una sorta di YouTube della destra americana. Dal mondo digitale, Devasini sembra essersi deciso a tornare a investire anche in settori più “tradizionali”. E per farlo ha scelto la squadra della sua città natale: la Juventus.