Come sta Papa Francesco: «Se fa fatica a leggere un testo c’è un problema e va curato»
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Papa Francesco è ricoverato al policlinico Gemelli. Secondo la sala stampa vaticana il pontefice è affetto da una infezione alle vie respiratorie. All’ospedale ha effettuato gli accertamenti specialistici ed ha iniziato la terapia farmacologica ospedaliera. Le condizioni cliniche sono discrete; presenta lieve alterazione febbrile. È stata proprio la bronchite che lo ha costretto più volte a interrompere o a non leggere discorsi. Prima ancora e cadute in casa: un incidente domestico nella sua residenza di Casa Santa Marta il 16 gennaio scorso da cui aveva riportato una contusione all’avambraccio destro che, pur senza determinare fratture, ha richiesto l’immobilizzazione dell’arto per alcuni giorni. Ma in che modo si può inquadrare il problema respiratorio di Bergoglio?
Bronchiti e infezioni
«Sulla base delle notizie che trapelano, si tratterebbe di bronchiti e infezioni oltre che di difficoltà di respiro che gli impediscono di terminare un discorso pubblico già iniziato. Si potrebbe parlare di broncopneumopatia cronica, soggetta a periodiche riacutizzazioni», dice oggi al Corriere della Sera Marco Confalonieri, direttore della pneumologia dell’ospedale universitario di Trieste. La bronchite «è una malattia che interessa le vie aeree, i bronchi, gli alveoli, il tessuto polmonare dove avvengono gli scambi di ossigeno e anidride carbonica con il sangue». Si tratta di patologie che compaiono specialmente in questi mesi «perché durante l’inverno diversi fattori possono favorire il peggioramento delle patologie respiratorie croniche. Il freddo riduce le difese delle vie respiratorie, l’inquinamento atmosferico aumenta, circolano diversi agenti infettivi e contagiarsi in ambienti chiusi diventa più facile».
Difese immunitarie più deboli
Confalonieri spiega che «le persone anziane hanno difese immunitarie più deboli, come tutto il loro organismo. La broncopneumopatia cronica ostruttiva e le patologie simili dipendono dalla ridotta capacità del polmone, con l’età, di ripararsi e rigenerarsi dopo aver subito danni di vario tipo». Riguardo invece il presunto gonfiore del pontefice, il dottore dice che «tra gli effetti collaterali del cortisone possono esserci la ritenzione di liquidi e il gonfiore del volto. Si tratta di un ormone già prodotto dal nostro corpo e può essere aggiunto come farmaco, spesso molto efficace nei disturbi respiratori. Sono terapie da somministrare sotto stretto controllo dello pneumologo proprio per bilanciare gli effetti benefici e quelli collaterali».
Cortisone e flebo
Riguardo cortisone, antibiotici e flebo, «sono trattamenti comuni in ambito ospedaliero per pazienti con malattie respiratorie croniche che si sono riacutizzate per cause infettive». Francesco Blasi, professore ordinario di pneumologia a Milano, dice invece a Repubblica che il Papa interrompe le omelie a causa di una dipnea: «E se riguarda l’eloquio è segno di un interessamento di un certo rilievo». Oltre alla bronchite, spiega Blasi, «potrebbe esserci una degenerazione in polmonite, ma su questo non si hanno notizie. Comunque sia è significativo che abbiano deciso il ricovero, per un anziano come lui è giustificabile anche solo in caso di bronchite provocata da qualche agente infettivo».
Problemi cronici
In più a quell’età (88 anni) «una affezione acuta su una forma cronica è possibile. Del resto per gli anziani i problemi respiratori e quelli cardiaci sono i più diffusi. Però i sintomi fanno pensare anche a un problema infettivo, che per un anziano può essere pericoloso. I pronto soccorso vivono in questo periodo un picco di accessi di anziani per polmoniti, date dai tanti virus respiratori che circolano».