Marcell Jacobs chiama Filippo Tortu, la telefonata per non mandare in pezzi la staffetta azzurra: lo scandalo spionaggio e il ritorno a Tokyo
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Una telefonata da Marcell Jacobs al compagno di staffetta Filippo Tortu per provare a tenere insieme la squadra azzurra che ha emozionato e trionfato con l’oro alle Olimpiadi di Tokyo. O almeno per cercare un disgelo, dopo quel che è emerso dall’indagine dello scandalo Equalize. Il fratello e manager di Tortu è indagato perché, secondo la procura, avrebbe chiesto agli esperti di spionaggio informatico le analisi del sangue di Jacobs. Le ombre di sospetti incrociati e rivalità tra i due atleti degenerate in invidia velenosa hanno completato il quadro.
Come racconta il Messaggero, i due ieri 15 febbraio si sono finalmente parlati. Già nelle ore precedenti, Jacobs aveva evitato di sollevare polemiche: «Mi fido di Filippo», aveva detto il velocista azzurro dalla Florida, dove si sta allenando. «Se ha detto che è estraneo, gli credo». La telefonata avrebbe portato a un chiarimento tra i due, che di certo si sono sempre relazionati con una discreta dose di competizione.
A prevalere è anche il pragmatismo imposto dagli impegni in agenda per i due atleti: a inizio maggio in Cina la staffetta azzurra si giocherà la qualificazione ai Mondiali di atletica. Se riusciranno nell’obiettivo, Jacobs e Tortu si ritroveranno ancora una volta insieme a correre a Tokyo, magari per buttarsi alle spalle la delusione del quarto posto di Parigi.