«Troppi straordinari, sono usuranti». Atm condannata a risarcire 16 tranvieri. Ecco quanto riceveranno


Atm, l’azienda del trasporto pubblico milanese, è stata condannata al risarcimento di 16 tranvieri per «danni da usura psicofisica» causati dall’eccessivo carico di lavoro. La giudice del lavoro Eleonora Palmisani ha rilevato che i dipendenti, tra il 2008 e il 2022, hanno superato il limite annuale di 250 ore di straordinario, con «pesanti ricadute negative sulla loro qualità della vita».
I risarcimenti ai dipendenti Atm
Gli importi che l’azienda del trasporto milanese dovrà elargire variano tra i 1.700 e i 37 mila euro, a seconda delle ore straordinarie accumulate e degli anni di servizio. La decisione segue un precedente pronunciamento della Cassazione del 2021, che aveva riconosciuto come il prolungato superamento dell’orario lavorativo possa generare danni alla salute. Nel frattempo, da mesi tra i sindacati e l’azienda è in corso una trattativa di secondo livello, avviata lo scorso settembre, che affronta anche il tema della gestione dei turni e dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata.
La carenza di personale, gli scioperi e i carichi di lavoro dell’Atm
Da anni i dipendenti dell’Atm lamentano un peggioramento costante delle condizioni di lavoro contro cui protestano con frequenti scioperi. «Non abbiamo nemmeno il tempo di andare in bagno», aveva dichiarato Roberto Messina a Open poco più di un anno fa, denunciando una diminuzione costante del personale e un conseguente aumento dei carichi di lavoro. La causa principale della carenza di autisti è il crescente costo della vita di Milano, dove chi non possiede una casa di proprietà deve pagare affitti stratosferici e fatica ad arrivare a fine mese. «Come stipendi, siamo intorno ai 1.400 euro al mese per i neoassunti, mentre chi come è al 183 (la massima qualifica per i conducenti, ndr), sta intorno ai 1.700 euro», commentava Messina a Open. L’azienda ha messo in campo alcune iniziative per contrastare il fenomeno, tra cui il pagamento delle patenti e dei primi mesi di affitto. Tuttavia, al personale mancano ancora centinaia di autisti.