La morte di Luca Canfora sul tratto di costa del suicidio di un personaggio di Parthenope: «Un volo di 100 metri senza fratture? Impossibile»


Luca Canfora, 51 anni, costumista del film Parthenope, è morto il primo settembre 2023. Il suo corpo è stato trovato senza vita a Capri mentre il regista Paolo Sorrentino girava il film. Più esattamente, girava la sequenza del suicidio del personaggio di Raimondo Di Sangro, fratello di Parthenope, che si lascia andare nel vuoto dal Belvedere dei Giardini di Augusto. E proprio sotto quel tratto di costa è stato trovato il corpo di Canfora. Per il decesso l’unica ipotesi rimasta in piedi è quella del gesto volontario. Ma i familiari del costumista non ci credono. Il fratello Giuseppe ha ingaggiato come consulente l’ex comandante dei Ris, il generale Luciano Garofano. E ha presentato in Procura un esposto.
La riesumazione
Il pubblico ministero titolare del fascicolo Silvio Pavia dovrà decidere sulla riesumazione e su una nuova autopsia. La prima non ha riscontrato fratture sul corpo. Anche se dopo un volo del genere avrebbero dovuto essercene. Giuseppe parla oggi con Repubblica. E sostiene che l’ipotesi del suicidio «non è compatibile con l’area in cui è successo. Lei è stato a Capri? Uno che fa un volo di cento metri dai Giardini di Augusto può mai arrivare a mare senza fratture e senza niente?». Luca lo ha sentito l’ultima volta «il 31 agosto, era normalissimo. Mi ha detto che era impegnato, il giorno dopo è morto. Ci sono delle foto con la troupe che lo ritraggono il 31 agosto col volto solare, rilassato. Quella è la faccia di uno che si vuole suicidare dopo meno di 24 ore?».
Gli scogli
Nell’autopsia non sono state trovate tracce di stupefacenti: «Sì, ma non è questo il punto. Anche se avessero trovato droga, alcol, mio fratello non può essere precipitato dai Giardini di Augusto, avrebbe preso gli scogli. Me lo conferma un tecnico». E Giuseppe non crede che il fratello fosse depresso: «Mio fratello girava mezzo mondo, se era insoddisfatto ce l’avrebbe detto. Ho potuto ringraziare Paolo Sorrentino nella chiesa del Gesù a Napoli. Non ho riscontri di problemi all’interno della troupe. Nel mondo del cinema era girata questa voce, ma non gli ho dato peso. Sinceramente, non inseguo i fantasmi».