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Il Cremlino attacca ancora Mattarella per il paragone tra Russia e Germania Nazista: «Ci saranno conseguenze»

17 Febbraio 2025 - 09:19 Antonio Di Noto
sergio mattarella
sergio mattarella
La minaccia di Maria Zakharova. All'inizio di febbraio il presidente della Repubblica aveva condannato la Russia per l'invasione dell'Ucraina

Le parole di Sergio Mattarella «non resteranno senza conseguenze». Ad assicurarlo ieri è stata la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ospite della televisione russa. Il riferimento è al discorso pronunciato dal presidente della Repubblica all’Università di Marsiglia il 5 febbraio scorso, nel quale il capo dello Stato ha paragonato la Russia al Terzo Reich nazista per l’attacco sferrato contro l’Ucraina. Zakharova aveva già attaccato Mattarella il 14 febbraio, per lo stesso motivo.

Il Cremlino: «L’Italia storicamente attacca la Russia»

«Nella sua veste di presidente ha dichiarato di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Ciò non può e non rimarrà mai senza conseguenze», l’esponente del Cremlino intervista dal giornalista filogovernativo Vladimir Solovyov sul canale Rossiya-1. Dal proprio canale Telegram, Zakharova sostiene che le parole di Mattarella provengano da un «Paese che storicamente è stato tra coloro che hanno attaccato il nostro Paese». «Purtroppo l’Italia è il Paese in cui è nato il fascismo», ha insistito la portavoce. «Questo ci viene detto da una persona che non può fare a meno di sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale».

Un’ondata di russofobia

«Su quale base questo viene detto nell’anno dell’80esimo anniversario della nostra Vittoria?», ha aggiunto ancora Zakharova. La portavoce sostiene che le parole di Mattarella abbiano generato «un’ondata di russofobia in Italia». «La gente ha creato una petizione online in cui comuni cittadini italiani, giornalisti, e personaggi pubblici si sono scusati con i russi per queste parole indegne» ha concluso Zakharova. La petizione esiste veramente, ed è stata firmata da oltre 11 mila persone.

La petizione del giornalista italiano: «Non stiamo con Mattarella»

A crearla è stato il giornalista italiano Vincenzo Lo Russo che da anni vive nel Lugansk raccontando la vita nella regione ucraina occupata dalla Russia. «Il popolo italiano non condivide la dichiarazione del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e desidera chiedere scusa alla Federazione Russa e all’intero popolo russo», si legge nella petizione. Lo Russo afferma che i firmatari sono «principalmente cittadini italiani, ma ci sono anche russi che vivono in Italia». Una volta completata la raccolta delle firme, spiega il giornalista, la petizione sarà inviata al ministero degli Esteri russo per «dimostrare che gli italiani non condividono le opinioni del presidente».

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