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Quando Carlo (Verdone) portò Lucio Corsi a Sanremo – Il video

17 Febbraio 2025 - 14:26 Antonio Di Noto
L'attore romano è stato il primo a farlo conoscere al grande pubblico. Il videomessaggio ieri a Che tempo che fa: «Speravo arrivasse primo»

«Lucio, dammi retta vieni a Sanremo». A dirlo è il direttore artistico del festival a Lucio Corsi. Ma a scegliere gli artisti della kermesse musicale in questo caso non è Conti, bensì un altro Carlo: Verdone. Il cantautore maremmano ha incantato l’Italia dal palco dell’Ariston con Volevo essere un duro, ma il conduttore toscano non è stato il primo a scoprirlo. Corsi, infatti ha fatto un’apparizione in una scena di Vita da Carlo, la serie di Verdone su Paramount+. Un anno fa l’attore si immaginava direttore artistico di Sanremo e corteggiava il cantante. «Un gran calcio nel sedere» è quello che ci sarebbe voluto per Lucio Corsi, secondo Verdone, per superare la paura del pubblico. D’altra opinione il cantautore: «Sanremo è un grande vetrina, ma nelle grandi vetrine ci stanno i manichini». Alla fine Corsi a Sanremo ci è andato veramente, e di certo non da manichino.

Verdone: «Lucio Corsi sembra Peter Gabriel»

«Per la serie abbiamo chiesto a varie case discografiche di segnalarci alcuni artisti nuovi. Appena ho ascoltato lui, la rivelazione: ma chi è questo qui che possiede un’ironia gentile, che vive di stupore? Lo voglio conoscere», ha commentato Verdone citato dal Corriere della Sera. Per il regista, Lucio Corsi è un «Peter Gabriel dei Genesis, ma per nulla montato, umile e gentile, anche se con delle idee molto precise». «Che brano pieno di poesia e stupore è “Volevo essere un duro”. Un ossimoro poi associato a Lucio, una persona così gentile», ha aggiunto Verdone.

Verdone: Io a Sanremo? «Non sono democristiano come Conti e Amadeus»

«I riferimenti – ha spiegato ancora Versone –  sono anche nella sua infanzia felice, la nonna che gli faceva i tortelli, un clima sereno che sicuramente ha influito sul suo carattere». «La sua modestia è immensa, ci siamo scambiati messaggi affettuosi per tutto il Festival. Però, attenzione, modestia non significa arrendevolezza», ha avvertito. E ancora: «Lucio è capace di dire nove sì e un no, perché è molto sicuro del suo percorso artistico». «Ora ha conquistato anche le mamme e i portinai, sarà costretto a uscire dal suo guscio, ma con calma, perché avrà ancor più fiducia in sé stesso. Anche perché in questo panorama musicale dominato da un certa violenza esibita, vedi il mondo della trap e del rap, lui propone tutt’altro scenario», conclude Verdone, allontanando l’ipotesi che anche lui possa passare dal Festival immaginario a quello vero: «Lasciamolo fare a chi lo sa fare bene. I Carlo Conti e gli Amadeus sono democristiani, io no».

Lo speciale Sanremo 2025

I testi delle canzoni

ACHILLE LAURO – Incoscienti giovani | BRESH – La tana del granchio | BRUNORI SAS – L’albero delle noci | CLARA – Febbre | COMA_COSE – Cuoricini | ELODIE – Dimenticarsi alle sette | FEDEZ – Battito | FRANCESCA MICHIELIN – Fango in paradiso | FRANCESCO GABBANI – Viva la vita | GAIA – Chiamo io, chiami tu | GIORGIA – La cura per me | IRAMA – Lentamente | JOAN THIELE – Eco | LUCIO CORSI – Volevo essere un duro | MARCELLA BELLA – Pelle diamante | MASSIMO RANIERI – Tra le mani un cuore | MODÀ – Non ti dimentico | NOEMI – Se t’innamori muori | OLLY – Balorda nostalgia | RKOMI – Il ritmo delle cose | ROCCO HUNT – Mille vote ancora | ROSE VILLAIN – Fuorilegge | SARAH TOSCANO – Amarcord | SERENA BRANCALE – Anema e core | SHABLO feat. GUÈ, JOSHUA e TORMENTO – La mia parola | SIMONE CRISTICCHI – Quando sarai piccola | THE KOLORS – Tu con chi fai l’amore | TONY EFFE – Damme ‘na mano | WILLIE PEYOTE – Grazie ma no grazie

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