Anziani morti in Rsa, gli esami dell’Asl sui cibi «sospetti» per la maxi-intossicazione. Disposta l’autopsia su una vittima
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La procura di Firenze ha disposto l’autopsia solo su uno dei tre anziani morti dopo l’epidemia di gastroenterite acuta in quattro Rsa, gestite da Sereni Orizzonti spa in convenzione con l’Asl. Dei tre deceduti, uno è già stato cremato e l’altro seppellito. Per quest’ultimo, non si esclude che possa esser disposta la riesumazione. Le vittime sono due donne e un uomo. Gli intossicati sono in tutto 114 su 173 degenti. L’autopsia è stata disposta su una delle due anziane. Al momento, si ipotizzano i reati di adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari e omicidio plurimo colposo.
Le perquisizioni nelle Rsa
Intanto, sono in corso le perquisizioni in alcune delle Rsa coinvolte al fine riuscire a ricostruire l’intera catena di alimenti da cui sarebbe partita l’intossicazione. Dai primi accertamenti, infatti, pare che il focolaio sia scaturito proprio dal centro di cottura della Rsa di Monsavano, a Pelago (Firenze), che fornisce cibo anche alle altre tre Rsa colpite. I tecnici delle Asl, accompagnati dalle indagini dei carabinieri, stanno analizzando i campioni prelevati da quattro portate: il passato di carote, il mix di verdure, il coniglio con patate e la pizza. I risultati arriveranno nei prossimi giorni. Per il momento, le cause dei tre decessi sono ancora da accertare. Il Gruppo Sereni Orizzonti già nei giorni scorsi aveva fatto chiudere la cucina da cui sarebbero usciti i presunti pasti contaminati.