La Bibbia libro dei libri, le poesie a memoria. Parla la madre della riforma della scuola Valditara: «Un bel ritorno al passato»
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La Bibbia è necessaria a scuola. Perché è la fonte di tutta la nostra letteratura (che va imparata a memoria). Sono questi alcuni dei concetti cardine espressi da Loredana Perla in un’intervista rilasciata ad Antonello Caporale per il Fatto Quotidiano. Assieme a Ernesto Galli La Loggia, la docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università di Bari Aldo Moro ha presieduto a commissione per la revisione della didattica che ha dato vita alle linee guida per la riforma della scuola del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Tra le novità ci sono il ritorno del latino alle medie, e l’ingresso della Bibbia come testo di studio, oltre al rafforzamento dell’apprendimento mnemonico delle poesie.
La Bibbia nella riforma della scuola
Perla definisce la Bibbia «come libro dei libri», nonché «fonte di tutta la nostra letteratura». E assicura: «I nostri insegnanti sono bravissimi, riusciranno a scegliere per ogni anno di età parti e spunti significativi». D’altronde, commenta Perla criticando la Bibbia del nuovo millennio, «Internet ha fatto un danno enorme alla cultura del sapere classico, la tecnologia produce scritture alternative e sfibra la memoria». È innegabile che le performance degli studenti italiani siano piuttosto scarse rispetto a quelle dei colleghi degli altri Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Problema che si ripercuote anche in età adulta, con il 35% degli italiani tra i 16 e i 65 anni incapace di comprendere frasi semplici.
«Prima l’Italia, poi il resto»
La soluzione passa anche dall’imparare a memoria. «Un bel ritorno al passato», lo definisce Perla. Cambiando argomento, la docente sostiene che «da un punto di vista culturale, essere patrioti, conoscere cioè la terra dei padri, è un’aspirazione che dovrebbe coinvolgere tutti». Anche per questo «secondo noi va rinnovato un patto con la cultura classica, aiutato lo studente a riconoscere e studiare la grande letteratura, l’epica. Che cos’è la scuola senza l’Iliade e l’Odissea? Ci sono mille modi: anche i fumetti possono aiutare i nostri bimbi». Bisogna conoscere «prima l’Italia, e poi il resto». E poi c’è lo studio del latino che torna nei programmi didattici delle medie, pur con la possibilità di non farlo.