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Dopo Sfera Ebbasta, anche Rosa Chemical consiglia il check-up da 2500 euro finito nella bufera social

17 Febbraio 2025 - 17:36 Ugo Milano
rosa chemical check up
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«La nostra è la rabbia per un paese in cui la salute costituisce un bene di lusso», commentano sul web

Dopo Sfera Ebbasta e Shade, l’ospedale San Raffaele di Milano torna alla carica con gli artisti utilizzati per pubblicizzare il check-up da 2.500 euro che da mesi accende le polemiche. Questa volta è il turno di Rosa Chemical, il rapper eccentrico che fece discutere in passato per aver baciato Fedez a Sanremo 2023. «Sono stato al San Raffaele per un check-up che voglio consigliarvi. Si chiama Full Body Scan, è un esame molto innovativo che fa solo questo ospedale in questo momento», ha scritto l’artista in una storia Instagram condividendo le foto nella stanza del San Raffaele. Storie che, a distanza di poche ore dalla pubblicazione, stanno già facendo discutere. «Ancora una volta il San Raffaele sceglie un artista famoso per sponsorizzare il suo full body scan da 2.500 euro», scrive la nota pagina Instagram di Estetica Sovietica.

La risposta del cantante

In una storia successiva il cantante risponde ai commenti dei suoi fan, da cui traspare che possano aver inviato messaggi carichi di scetticismo. «Ho letto con attenzione le vostre preoccupazioni riguardo all’esame. Capisco che il prezzo possa sembrare elevato, ma investire nella propria salute è fondamentale. […] Ho vissuto momenti in cui potevo permettermi poco o niente perciò capisco ogni perplessità», scrive Rosa Chemical in una storia. «Se davvero li hai vissuti, usa la tua popolarità per parlare di diritto alla salute anziché prendere soldi per le adv. La nostra è la rabbia per un paese in cui la salute costituisce un bene di lusso», replica, invece, Estetica Sovietica in un post Instagram.

rosa chemical checkup

I precedenti

Lo scorso ottobre, anche Sfera Ebbasta, fece la stessa sponsorizzata, scatenando l’ira del web perché accusato di aver pubblicizzato «l’esempio di chi può rivolgersi al privato nel paese della sanità pubblica al collasso e delle liste d’attesa lunghe due anni anche per il più scemo dei controlli». Idem nel caso del rapper Shade. Le polemiche, però, non sembrano aver fermato queste sponsorizzazioni giudicate controverse.

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