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Ancora attacchi degli hacker filorussi dopo le parole di Mattarella: «L’Italia va punita»

18 Febbraio 2025 - 10:49 Antonio Di Noto
attacchi hacker mattarella
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Dopo l'accusa della Russia per le parole del presidente della Repubblica, continuano gli attacchi informatici ai siti italiani

Non si arrestano gli attacchi hacker che da ieri stanno colpendo i siti italiani di istituzioni, banche e grandi aziende pubbliche e private. A sferrarli sono ancora i pirati informatici filorussi di Noname057(16) che oggi hanno colpito una ventina di obiettivi. Ci sono diversi ministeri – Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico. A questi si aggiungono i siti della guardia di finanza e dei carabinieri e realtà del trasporto pubblico. Sul proprio gruppo Telegram gli hacker hanno scritto di una «punizione per l’Italia con missili DDoS». Ieri, a essere colpiti erano stati altri domini. Tra questi, in particolare quello di Banca Intesa Sanpaolo.

Gli attacchi degli hacker filorussi all’Italia e le conseguenze

Come quelli di ieri e degli scorsi mesi, gli attacchi sono di tipo Distributed denial of service (Ddos). In questa tipologia, il sito preso di mira viene inondato di richieste di accesso che puntano a intasare il sistema. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha messo in allerta gli obiettivi dell’offensiva. Al momento le conseguenze rilevate sono piuttosto blande. Secondo gli esperti, gli attacchi costituiscono perlopiù azioni dimostrative e di propaganda. Il gruppo di hacker sta cercando sostenitori, e invita «le persone che la pensano come noi, pronte a lottare per la giustizia a colpire numerosi siti italiani».

Il discorso di Mattarella e gli attacchi della Russia

Gli attacchi, in corso a più riprese da mesi, seguono l’accusa del ministero degli Esteri russo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nelle scorse ore la portavoce Maria Zakharova ha minacciato il capo dello Stato dopo il suo discorso all’università di Marsiglia, in cui il moto espansionistico di cui fa parte l’invasione russa dell’Ucraina viene paragonato a quello della Germania nazista. «Ci saranno conseguenze», aveva avvertito Zakharova che nei giorni scorsi aveva parlato di «invenzioni blasfeme». Ieri, il Parlamento ha dato dimostrazione di solidarietà, sostenendo Mattarella e condannando le parole del ministero russo.

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