Massimo Moratti e quella volta che stava per portare Francesco Totti all’Inter: «La Roma era piena di debiti». La rabbia di Rosella Sensi
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«Sono rimasta sorpresa e delusa stamattina, mio padre non ha mai pensato nemmeno lontanamente di vendere Francesco Totti all’Inter». L’attacco social di Rosella Sensi, ex patron della Roma dal 2008 al 2011 nonché figlia dello storico numero uno giallorosso Franco Sensi, è diretto all’ex presidente interista Massimo Moratti. In occasione del trentesimo anniversario della sua presidenza nerazzurra, l’imprenditore 80enne ha rivelato al Corriere della Sera di essere stato vicino all’acquisto dello storico capitano romanista a causa di problemi di insolvenza della stessa famiglia Sensi. Questioni che la stessa Rosella Sensi ha archiviato come categoricamente false e appartenenti solo alla sfera del fantacalcio.
L’ira di Rosella Sensi: «Mai pensato di vendere Totti»
«Mi dispiace leggere le parole di Massimo Moratti al Corriere della Sera in cui parla di una Roma disperata che aveva offerto Totti all’Inter», ha scritto Rosella Sensi a corredo di un post Instagram con una foto del padre Franco. «Mio padre non ha mai pensato nemmeno lontanamente di vendere Francesco a nessun club». E ha poi rivendicato la cosa citato l’esempio del club più illustre e potente al mondo, il Real Madrid: «Basterebbe chiedere al presidente e amico Florentino Perez, che ha capito da subito come non ci fosse la minima possibilità di aprire una trattativa per portarlo a Madrid». Insomma, niente di vero.
Il racconto di Moratti e le lacrime di Franco Sensi
Era stato Moratti ad accendere la miccia sostenendo, come riporta Ansa citando Corriere Milano, di aver trattato a lungo con Franco Sensi per l’acquisto del Pupone. «L’allora proprietà della Roma (i Sensi, ndr) era piena di debiti, strapiena di debiti… Il presidente era così disperato che arrivò a offrirmi Totti. Piangendo…», ha raccontato Moratti. «Poi forse Totti avrebbe comunque scelto di restare a Roma, ma anche in quel caso lasciammo stare noi dell’Inter. Cose di calcio, cose di sentimenti».