Dopo il caso Sinner parte la psicosi da contaminazione. Aryna Sabalenka terrorizzata sul doping: la nuova precauzione al ristorante
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La squalifica di tre mesi inflitta a Jannik Sinner da parte della Wada – l’Agenzia mondiale dell’antidoping – mette paura anche a tanti altri tennisti. Tra i colleghi dell’atleta altoatesino ha iniziato infatti a diffondersi un certo timore per il rischio di essere contaminati da sostanze proibite e rischiare di finire nello stesso vortice di polemiche. «Ti passa per la testa che se qualcuno ha usato una crema su di te e tu risulti positivo, potrebbero non crederti», dice Aryna Sabalenka, numero uno al mondo del tennis femminile. Il riferimento è ovviamente a quanto sperimentato in prima persona da Sinner, risultato positivo a un test antidoping per una piccola quantità di Clostebol – uno steroide anabolizzante – durante un massaggio del suo fisioterapista.
La paura di Sabalenka anche al ristorante
L’atleta bielorussa ha confidato di aver iniziato a prestare molta più attenzione al rischio contaminazione. Non solo in campo, ma anche nei momenti di svago. «Per esempio, prima non mi importava lasciare il mio bicchiere d’acqua e andare in bagno in un ristorante, ora invece non berrò più dallo stesso bicchiere d’acqua», racconta Sabalenka. La squalifica di Sinner, insomma, non ha lasciato indifferenti i colleghi. Che ora temono, magari per colpa di una leggerezza altrui, di finire anche loro al centro di polemiche e inchieste dell’agenzia antidoping. «Diventi tropo consapevole per ogni cosa, e troppo spaventato dal sistema. Non vedo come potrei fidarmi», si sfoga ancora la tennista bielorussa.
February 16, 2025
Foto copertina: EPA/Joel Carrett | Aryna Sabalenka agli Australian Open di Melbourne, 25 gennaio 2025