Ultime notizie Donald TrumpHamasLucio CorsiPapa FrancescoUcraina
CULTURA & SPETTACOLOMusicaRaiTv

Dora Moroni, l’incidente con Corrado in auto e la nuova vita: «Oggi sono felice, mi piacerebbe morire»

18 Febbraio 2025 - 06:59 Alba Romano
dora moroni christian
dora moroni christian
L'ex valletta: dopo il botto non riuscivo a parlare. Svegliarmi fu un trauma

Nel gennaio scorso il cantante Christian – ovvero Cristiano Gaetano Rossi – aveva rievocato la sua vita e la sua carriera in un’intervista al Corriere della Sera. Parlando anche dell’ex moglie Dora Moroni, sposata nel 1986: da lei ha avuto un figlio e il matrimonio è finito nel 1997. Christian ha raccontato anche che la moglie lo accusava di averla tradita con una suora e con un marocchino. Oggi Moroni parla al Corriere della Sera. E nel colloquio con Giovanna Cavalli parte da quando faceva la valletta per Corrado: «Per i primi tre mesi non mi ha fatto proprio parlare. Nemmeno salutare il pubblico. Era una trovata per creare curiosità intorno a me. Mi dispiaceva, ho provato a ribellarmi, lui non cambiò idea».

L’incidente

Dora Moroni ha partecipato a due edizioni di Domenica In e a un Festival di Sanremo. Poi, la notte del 13 luglio 1978, l’incidente stradale all’età di 23 anni. Ancora oggi ha un dolore cronico alla schiena: «Mi stanco presto, mi siedo e poi riparto». In città si sposta con una motoretta elettrica a quattro ruote. Prima, incontrò anche Julio Iglesias: «Mi propose di partire in tournée con lui, ma la produzione rispose di no, che ero già impegnata con la Rai. Girai dei fotoromanzi con Mal e Massimo Ciavarro, però fare l’attrice non mi interessava, io volevo solo cantare». Dello schianto contro il guard-rail dell’autostrada non ricorda nulla: «Tornavamo da Civitavecchia, dopo una serata del “Rally canoro”. Corrado guidava, davanti accanto a lui c’era Marina Donato, la sua segretaria, non ancora moglie. Io dormivo sul sedile posteriore. Non me ne sono nemmeno accorta. Fui sbalzata fuori. Mi trovò Tony Binarelli, che era nella macchina dietro la nostra».

Il risveglio

«Mi risvegliai nel letto dell’ospedale San Giovanni, con la voce di mia madre. Non riuscivo a parlare. E non potevo nemmeno camminare, ma questo l’ho scoperto dopo. I medici le dissero che, se anche non fossi morta, non avrei mai recuperato. Che sarei rimasta un vegetale», racconta. Poi ha riaperto gli occhi: «Ce l’avevo con mia madre. Le sue preghiere, quasi ossessive, mi avevano riportato indietro. Ma io non volevo più tornare di qua. Svegliarmi fu un trauma». Ricorda di essere andata «in un posto bellissimo. Camminavo su un prato verde e intorno c’erano tanti alberi bianchi e alti, come cipressi. Tanta luce. Ero sola. Stavo bene. Non c’erano pensieri o preoccupazioni, ero felice, calma, sicura. Ho capito allora che la morte non esiste. Da allora non ne ho più paura, anzi, mi piacerebbe morire».

Mi piacerebbe morire

Moroni dice che «lì non c’è dolore, è l’inizio di una vita più serena. Lasciamo il corpo, l’anima invece vive in altre dimensioni». Poi la riabilitazione: «Mamma mi riportò a casa e si occupò della mia riabilitazione. Studiò le discipline orientali. Mi portava al mare a gattonare sulle dune di sabbia, come un neonato. Rafforza muscoli e cervello. Tutti i giorni faceva venire Alda, la logopedista. Non riuscivo a dire nemmeno “mamma” o “casa”, l’italiano è complicato da imparare. Gli esercizi erano faticosi. Mi tenevano bloccata la lingua per farmi sillabare. Le mie prime parole – “Io voglio tanto bene a tutti” – le mandarono al Tg1».

Corrado

Corrado, dice, «è venuto a trovarmi in ospedale una volta a settimana. Poi basta». E l’ha aiutata economicamente «Poco. Ma non mi va di parlare di queste cose». Nello schianto ha perso tutto: «Si vede che è così che doveva andare. Certo mi è dispiaciuto quando ho visto che Corrado era andato avanti, aveva scelto la mia sostituta. Del resto io non potevo più fare tante cose, non parlavo, non camminavo, che andavo a fare in tv, il barattolo?». Tra i colleghi l’hanno aiutata «Donatella Rettore, all’inizio. Mara Venier, fino a un certo punto. Barbara D’Urso, mi ha aiutata per tante cose».

Christian

Nel 1985 ha conosciuto Christian: «Lo incontrai in Rai, ero con Julio Iglesias, gli sorrisi. Ci siamo rivisti per un servizio fotografico in montagna. E un altro alle Mauritius. Tempo dopo sono andata a trovarlo a Milano. Non sono più tornata a casa mia». Si sono lasciati perché «Avevamo caratteri troppo diversi». Ora però «per me Christian è un amico, gli voglio bene, ci sentiamo spesso. Risposarci? No, per carità». Adesso ha suo figlio Alfredo, gli amici, i gatti. Anche se non si trascura: «No, mi trucco e vado dal parrucchiere, ci tengo».

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti
leggi anche