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Sparatoria in panetteria a Milano, il figlio del proprietario dopo l’arresto: «Volevo costituirmi per l’omicidio». La lite con i clienti e poi gli spari

18 Febbraio 2025 - 11:26 Ugo Milano
piazzale gambara
piazzale gambara
Il 21enne si trova a San Vittore, in attesa di essere sentito dagli inquirenti. La sua ammissione non è stata ancora messa a vebale: la sparatoria sarebbe partita dopo gli sfottò dei due clienti ucraini

Voleva costituirsi Raffaele Mascia, fermato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio aggravati dai futili motivi e il porto illegale d’arma. L’uomo è stato fermato in seguito alla sparatoria di sabato sera in Piazzale Gambara a Milano, nel corso della quale è stato ucciso il 49enne ucraino Ivan Disar, e ferito gravemente un altro cittadino ucraino, Pavel Kioresko. Mascia è il figlio 21enne del titolare della panetteria dove ha avuto luogo la sparatoria. Ieri è stato visto aggirarsi nei pressi del commissariato della polizia di Porta Genova. Avendo diversi elementi di sospetto nei suoi confronti, gli agenti hanno eseguito il fermo.

La dinamica della sparatoria nel panificio di Milano

Secondo quanto ricostruito finora dalle indagini, Mascia avrebbe reagito agli sfottò dei due ucraini, avventori abituali del panificio-pasticceria dove prima degli spari avevano bevuto alcune birre. Gli animi si sarebbero scaldati e Mascia ha recuperato nel retrobottega la pistola, non denunciata, aprendo il fuoco, e uccidendo Disar e ferendo Koresko. Fondamentali per la ricostruzione della dinamica sono state la donna che era nella panetteria sabato pomeriggio assieme ai due ucraini, e le immagini di una telecamera di videosorveglianza che lo riprendono mentre fuggiva. Non è ancora stata trovata l’arma, la P38, mai dichiarata, con la quale sono stati esplosi i colpi nel negozio.

L’interrogatorio

Nessuna dichiarazione dell’uomo è stata messa a verbale al momento. Oggi il 21enne attualmente a San Vittore potrebbe decidere di farsi interrogare dal pm Carlo Parodi. In seguito, la procura invierà la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere al giudice per le indagini preliminari. L’interrogatorio davanti al giudice potrebbe tenersi giovedì.

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