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Ucraina, Trump: «I colloqui con la Russia? Sono andati bene. Vedrò Putin a fine mese». Rubio sente Italia, Regno Unito, Francia e Germania

18 Febbraio 2025 - 22:56 Filippo di Chio
colloqui usa russia
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Cinque ore di faccia a faccia tra il segretario di Stato Usa e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov in Arabia Saudita. Usa e Russia puntano alla nomina di due team di negoziatori per la pace in Ucraina. Nessuno spazio per ora all'Unione europea

Donald Trump si è detto «deluso» dalle proteste di Volodymyr Zelensky di essere stato escluso dai colloqui diplomatici con la Russia. E spiega, da Mar-a-Lago che gli incontri dei suoi con i delegati da Mosca «sono andati bene», definendosi «più fiducioso» sul riuscire a porre fine al conflitto ucraino. «Se i Paesi europei vogliono inviare truppe in Ucraina dopo l’accordo – spiega il presidente americano – agli Stati Uniti va bene». 

Russia e Stati Uniti inizieranno a parlare in ottica di una pace. Quando? Non è dato saperlo. O meglio, «a tempo debito», come ha riferito il consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov. Di sicuro, però, si deve trattare di una fine «permanente, e non temporanea come in passato», anche grazie a «concessioni fatte da tutte le parti», come ha rimarcato il segretario di Stato americano Marco Rubio. Un piano in tre fasi che, secondo Bloomberg, consisterebbe in un cessate il fuoco, in nuove elezioni ucraine (che mancano ormai da un anno per via della legge marziale) e in un accordo finale. Questo il risultato dell’incontro a Riad, in Arabia Saudita, tra Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Un primo approccio tra i due giganti geopolitici che dovevano parlare del «ripristino dell’intero complesso delle relazioni russo-americane», e anche – ovviamente – del conflitto che va avanti da febbraio 2022. Ancora una volta al tavolo dei negoziati non c’è traccia dell’Unione europea, ma la Casa Bianca avrebbe intenzione di includerla in futuro.

Le trattative tra «team di alto livello» e le nuove elezioni ucraine

Se è vero che da Mosca è arrivata nuovamente un’apertura a eventuali colloqui di pace, le tempistiche sono ancora nebulose. «Sarà il presidente russo Vladimir Putin a decidere quando cominceranno i colloqui con gli Usa sull’Ucraina», ha commentato il consigliere capo per la politica estera russa Yuri Ushakov. Ed è proprio il braccio destro di Putin a confermare la buona riuscita del dialogo con la controparte americana, composta da Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Michael Waltz e dall’inviato in Medio Oriente Steve Witkoff. All’inizio ufficiale dei dialoghi, oltre che una data precisa, manca ancora uno step necessario: la nomina di squadre «di alto livello» che negozino tra loro. Solo a quel punto «i lavori procederanno», andando così a stabilire – recita una nota del Dipartimento di Stato americano – un «meccanismo di consultazione per affrontare gli elementi irritanti e problematici nelle relazioni tra Stati Uniti e Russia». Con l’obiettivo di imbastire una «futura cooperazione su questioni di reciproco interesse geopolitico e sulle opportunità storiche economiche e di investimento che emergeranno da una conclusione positiva del conflitto in Ucraina». Una nuova situazione che – leggendo tra le righe della richiesta di nuove elezioni inclusa nel piano di pace – potrebbe non vedere tra i protagonisti il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Russia e Usa divise sull’Ue, Rubio: «Prima stop al conflitto, poi tratterà con noi»

Riguardo, invece, a un potenziale bilaterale di persona tra Vladimir Putin e Donald Trump, a Riad si sarebbe discusso solo brevemente. È in ogni caso improbabile che avvenga nei prossimi giorni: «Siamo pronti, ma è ancora difficile parlare di una data specifica», ha detto ancora Yuri Ushakov. Ma se è chiara la volontà di Mosca di sedersi al tavolo con Washington, è altrettanto evidente che a quel tavolo il Cremlino non vuole nemmeno sentir parlare dell’Unione europea. «Sono stati al tavolo per molti anni ma per anni la loro politica è stata quella di non far terminare il conflitto con l’uso di mezzi politici e diplomatici, ma di continuarlo fino alla completa sconfitta della Russia», ha detto il viceministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko. «Questo esclude qualsiasi ruolo dell’Ue e dei Paesi europei nei prossimi negoziati». Il segretario di Stato americano Rubio invece è più conciliante: «Anche l’Europa si siederà al tavolo». Più duro Micheal Waltz: «È inaccettabile che un terzo dei nostri alleati della Nato non contribuisca ancora al minimo del 2% del loro Pil per la difesa». Prima di tutto, ha comunque puntualizzato Rubio, «dobbiamo mettere fine a questo conflitto e Trump è l’unico leader al mondo che può riuscirci».

Rubio chiama i ministri del «Quint»

In serata, il segretario di Stato americano ha chiamato i ministri degli Esteri del «Quint Nato», il gruppo decisionale informale composto dagli Stati Uniti e dal G4 (Italia, Francia, Germania e Regno Unito). Rubio si è confrontato con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e i colleghi degli altri tre Paesi europei per riferire di cosa è accaduto durante l’incontro a Riad fra diplomazia americana e russa, il primo dallo scoppio della guerra in Ucraina. Alla conferenza telefonica ha partecipato anche Kaja Kallas, alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea.

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