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Campi Flegrei, l’allerta della Protezione civile: «Cosa fare con una scossa magnitudo 5? Conteremo i morti, funziona così» – Il video

19 Febbraio 2025 - 13:02 Alba Romano
Il capo del Dipartimento Fabio Ciciliano ha poi consigliato: «Non volete le scosse? Andate a vivere in altre zone. Qui è così da millenni»

Le ultime settimane nella zona dei Campi Flegrei sono passate uno sciame sismico dopo l’altro. Lunedì 17 febbraio una scossa ha raggiunto magnitudo 3.9, avvicinandosi pericolosamente a quella che il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano ha individuato come soglia di allarme: «Con una scossa di magnitudo 5? Cadranno palazzi e conteremo i morti. Funziona così», ha detto durante un incontro serale organizzato a Monterusciello, frazione di Pozzuoli. Al momento però, ha rassicurato lo stesso Ciciliano, non ci sarebbe nessun elemento «che fa presupporre un passaggio da allerta gialla ad arancione». E non risulterebbe imminente nemmeno «un’eruzione del Vesuvio».

Ciciliano: «Sarà sempre così, se non volete le scosse andate a vivere altrove»

La situazione, pur registrando un aumento delle scosse di cui «alcune forti», rimane comunque sotto controllo. «È la natura stessa del territorio», ha affermato Ciciliano. «Chi non vuole le scosse deve andare a vivere in un’altra zona: è così da millenni e sarà così per millenni». Non per questo, ovviamente, l’attuale situazione di preoccupazione va presa sottogamba. Anche perché per realizzare le vie di fuga bisognerà attendere almeno 12 mesi, quelli che «servono per applicare i piani di Protezione civile»:

La lettera dei cittadini al sindaco: «Manca supporto a popolazione»

Negli scorsi giorni sul tavolo del prefetto di Napoli, del sindaco e del presidente della X Municipalità è giunta una lettera scritta dal gruppo “Attiviamoci”, in cui i cittadini si lamentavano di «mancanza di supporto alla popolazione». Soprattutto l’assenza di aiuto e le lacune nell’organizzazione di strutture di accoglienza temporanea quando «la popolazione ha ritenuto di abbandonare le proprie abitazioni a causa delle scosse più intense». A cui si è aggiunta la carenza di «informazioni chiare e tempestive», che ha generato caos.

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