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Caso Paragon, Nordio rompe le righe e dice la sua: «Nel 2024 la polizia penitenziaria non ha fatto intercettazioni» – Video

19 Febbraio 2025 - 16:31 Sofia Spagnoli
Ieri il governo aveva fatto sapere che non avrebbe risposto alle domande sull'accusa di spionaggio ai danni di attivisti e del direttore di Fanpage, Cancellato. Il ministro della Giustizia ha invece dato alcune spiegazioni alla Camera

Come previsto, i toni si sono surriscaldati oggi in Aula alla Camera durante le due interrogazioni presentate dal Partito Democratico e da Italia Viva sul caso Paragon, il sistema di spionaggio fornito da una società israeliana, accusato di essere utilizzato dalla polizia penitenziaria per monitorare attivisti politici e giornalisti, tra i quali il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato e Luca Casarini di Mediterranea. Se ieri il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, aveva fatto sapere ai gruppi che nessuna risposta sarebbe arrivata sul caso Paragon perché l’argomento è “classificato” (non è chiaro se con una classifica di segreto di stato o con un semplice tutela di riservatezza), inaspettatamente oggi in aula, Carlo Nordio, in replica alla domanda di Deborah Serracchiani del Pd, ha scelto di specificare che: «Nessuna persona nel 2024 è mai stata intercettata dalla polizia penitenziaria».

La risposta di Nordio

Rispondendo all’interrogazione di Serracchiani, il Guardasigilli ha fornito un lungo elenco di dettagli riguardo le tecnologie in uso e le risorse stanziate per la polizia penitenziaria, senza però affrontare con chiarezza la domanda centrale. È stato allora il deputato del Pd, Federico Fornaro, a intervenire: «Bastava rispondere sì o no!» ha esclamato, aggiungendo che, continuando a non rispondere, «è lo stesso governo a contribuire a gettare ombre su apparati dello Stato». A quel punto, rispondendo sostanzialmente a braccio, Nordio ha replicato: «le intercettazioni si fanno solo su autorizzazione dell’autorità giudiziaria». Precisando: «Posso assicurare che nessun contratto è mai stato stipulato dal Dap o dalle dipendenti direzioni generali di Gruppo operativo mobile e Nucleo investigativo centrale con nessuna società privata. Le intercettazioni si fanno solo su autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Mai è stato stipulato nessun contratto con qualsivoglia società di qualsiasi tipo. Nessuna persona è mai stata intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024 e nessuna mai intercettata dalla penitenziaria», ha aggiunto il ministro della Giustizia, rispondendo alla seconda interrogazione durante il question time. E, concludendo, ha precisato: «Poi, se la stampa insinua cose che non sono vere, in tal caso ne risponderà».

La replica delle opposizioni

Le scintille non tardano ad alzarsi. «Ma nelle mani di chi siamo? Siamo nelle mani di nessuno? Ieri, con un atto gravissimo, il sottosegretario Mantovano ha secretato tutto. Oggi, lei ministro, viene in Aula e dice tutto. Ma non vi siete parlati?», ha replicato Davide Faraone, visibilmente contrariato, dopo che il ministro Nordio aveva dichiarato in Aula che «nessuna persona è stata mai intercettata dalla polizia penitenziaria». «E allora, chi aveva in uso Paragon? Le procure, ministro? Diteci una volta per tutte chi lo ha utilizzato e con quali finalità. Vergogna!», ha aggiunto Faraone. La tensione tra maggioranza e opposizione su questa vicenda non sembra destinata a calare.

Video in evidenza: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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