Trump insulta Zelensky, la reazione dei leader europei in ordine sparso da Macron a Scholz
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Gli attacchi diretti a Volodymyr Zelensky, bollato come «comico mediocre» e «dittatore non eletto», da parte di Donald Trump non sono affatto piaciuti ai leader europei.«È semplicemente pericoloso e sbagliato delegittimare il presidente ucraino», afferma il cancelliere tedesco Olaf Scholz allo Spiegel. «Corretto è invece che Zelensky è il capo di Stato eletto; che nel mezzo della guerra non si siano tenute elezioni ordinarie corrisponde alle prescrizioni della costituzione ucraina e alla legge elettorale. Nessuno dovrebbe sostenere altro», aggiunge Scholz. Gli fa eco la ministra degli Esteri Annalena Baerbock: «Se si guarda il mondo reale, invece di sparare un tweet, allora si sa chi in Europa vive nelle condizioni di una dittatura, la gente in Russia, la gente in Bielorussia». Dello stesso tono il commento della portavoce del governo francese: «Incomprensibili gli attacchi» del presidente statunitense. «Non capiamo la logica americana», ammette Sophie Primas. Mentre Emmanuel Macron si prepara a sbarcare alla Casa Bianca la prossima settimana, dopo Keir Starmer. Dal governo italiano e pure dall’Unione europea, invece, tutto tace.
«Continueremo a sostenere Zelensky»
Gli insulti di Trump arrivano dopo le dichiarazioni di Zelensky secondo cui il presidente Usa «vive in uno spazio di disinformazione russa». Più in generale, i due capi di Stato si sono scambiati pesanti accuse reciproche, dopo i colloqui tra Russia e Stati Uniti a Riad su una possibile pace in Ucraina che hanno di fatto escluso Kiev dalle trattative. «Zelensky si rifiuta di avere elezioni, è molto basso nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui era bravo era suonare Biden “come un violino”. Un dittatore senza elezioni, è meglio che Zelensky si muova in fretta, altrimenti non gli rimarrà più un Paese», scrive Trump su Truth. In passato The Donald lo aveva già definito come «il miglior piazzista sulla terra: ogni volta che viene in Usa se ne va con 60 miliardi». Ma mai aveva sferrato un attacco così violento, col rischio di compromettere i negoziati che ha promesso di condurre salvaguardando anche gli interessi di Kiev.
«La Russia ha iniziato la guerra e Zelensky è stato eletto democraticamente. Nessuno vuole un’elezione quanto l’Ucraina ma questo può solo avvenire con la pace», commenta il primo ministro svedese Ulf Kristersson che auspica inoltre «una pace sostenibile e duratura», le cui condizioni possono essere definita solo dall’Ucraina stessa. «Solo un’Ucraina che sia in grado di negoziare la pace in una situazione di forza può garantire la pace nella nostra parte del mondo – conclude Kristersson. Continueremo pertanto a fornire un sostegno completo all’Ucraina». Anche il premier estone continuerà a sostenere Zelensky: «L’Europa deve rimanere concentrata e agire per sostenere il presidente ucraino contro Putin», è il commento Kristen Michal.
Anche Mike Pence contro Trump
Sulle parole di Trump interviene anche Mike Pence, vice di Donald Trump nel suo primo mandato, ricordando al «Signor presidente» – si legge nel post su X – che «l’Ucraina non ha “iniziato” questa guerra. La Russia ha lanciato un’invasione brutale e non provocata che ha reclamato centinaia di migliaia di vite. La via per la pace deve essere costruita sulla verità», scrive Pence. Duro, inoltre, il Wall Street Journal, che in un editoriale ricorda tutte le atrocità di Mosca e critica la «rapida riabilitazione di Putin», «ricompensato» con un incontro imminente con Trump «prima di aver ottenuto qualsiasi compromesso».