Così l’Italia ha regalato missili all’Ucraina e adesso non riesce più a ricomprarli


L’Italia ha regalato uno stock di missili antiaereo Stinger all’Ucraina. E adesso non riesce più sostituirli. Perché gli Stati Uniti hanno messo il veto alla vendita perché servono di più ad altri alleati. La storia che racconta oggi La Stampa parte dall’invito di Joe Biden a regalare gli Stinger a maggio 2022. Insieme a mortai, mitragliatrici Browning, lanciatori e colpi anticarro, razioni K, radio, elmetti e giubbotti. Ma anche armamenti come intercettatori di droni e disturbatori di radar. E semoventi d’artiglieria M109 oltre ai blindati leggeri Lince.
VSHORAD (Very Short Range Air Defence)
Adesso il ministero della Difesa ha chiesto all’industria nazionale a produrre un missile come lo stringer. VSHORAD (Very Short Range Air Defence) è il nome del programma pluriennale di forniture. Il programma riguarda «l’incremento della capacità di difesa a cortissimo raggio dell’Esercito Italiano nel rispetto dei requisiti richiesti dalla Nato», ma anche «ad assicurare, in ottica Sistema Paese, un minor grado di dipendenza da Paesi Terzi». E anche se non nominati, il riferimento è proprio agli Stati Uniti d’America. Lì ha sede la Raytheon, che produce da monopolista il missile. A creare il consorzio le società Mbda-It, Leonardo, Avio e Iveco Defense Vehicles.
I documenti ufficiali
Nei documenti ufficiali si legge: «Il programma prevede l’interazione con numerose industrie del settore metalmeccanico, specializzate in lavorazioni meccaniche, sia di carpenteria che di precisione, elettrico ed elettronico, nonché settori legati a propulsione, image processing, tecnologia reti e sistemi, progettazione meccanica e meccanica di precisione». A lavorarci gli stabilimenti tra Toscana, Liguria, Lazio, Marche, Campania, Lombardia, Piemonte e Abruzzo. In programma anche una versione da veicolo con l’uso di una torretta ad alta automazione. Fino al 2028 è previsto uno stanziamento di 175 milioni di euro. Dal 2029 al 2036 si produrrà un nuovo tipo di veicolo. Ovvero il «Posto Comando Modulo d’Ingaggio VSHORAD su piattaforma VBM 8×8, dotati di radar e sistema di comando e controllo».