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Selvaggia Lucarelli asfalta il nuovo Villaggio olimpico Milano Cortina: «Ciofeca edilizia. E non è una bruttezza reversibile»

19 Febbraio 2025 - 13:34 Stefania Carboni
selvaggia lucarelli villaggio olimpico milano cortina
selvaggia lucarelli villaggio olimpico milano cortina
Lo sfogo su Instagram: «L’eredità è questo quartiere che pare Chernobyl riqualificata da un architetto misantropo che vuole vedere gli atleti sognare di perdere alla prima gara»

«Qualche tempo fa avevo postato la foto di un palazzo nuovo di zecca tirato su in poco tempo vicino casa mia. Un palazzo orribile, una specie di alveare grigio e giallognolo, che ora ha persino un gemello accanto, perché era davvero un peccato deturpare la via con un brutto palazzo quando puoi farlo con due. Ma chiunque viva a Milano assiste quotidianamente agli scempi urbanistici della nuova edilizia». IInziia così il lungo post su Instagram dove Selvaggia Lucarelli, firma del Fatto Quotidiano, fa a pezzi il nuovo villaggio olimpico costruito per le Olimpiadi 2026 Milano Cortina. Una struttura dalla «bruttezza immorale», come di molte se ne vedono in giro per il capoluogo lombardo. «Il nuovo villaggio olimpico Milano Cortina che ieri sono andata a vedere dopo un post di @rivolta_architettonica non solo non fa eccezione, ma si piazza a pieno titolo al primo posto tra le recenti ciofeche edilizie. E non è una bruttezza reversibile. Non è che dopo la fine dei giochi olimpici il villaggio sarà smontato come quello di Babbo Natale e tanti saluti. No, questa ciofeca che fa rivalutare le vele di Scampia resterà lì, a imperitura memoria della presunzione di questa città che ha la frenesia di vincere gare senza preoccuparsi di quale eredità lascerà la vittoria», spiega.

«L’eredità è questo quartiere che pare Chernobyl riqualificata da un architetto misantropo che vuole vedere gli atleti sognare di perdere alla prima gara per tornare a casa il prima possibile. E poi gli studenti – perché questo diventerà uno studentato con camere doppie a 430 euro a testa- abbrutirsi tra blocchi di cemento che gridano “torna in Puglia, cazzo!”. Peccato Milano, peccato. Sei sempre più wannabe e sempre meno I’m», conclude, allegando le foto.

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