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La promoter e i ricordi musicali: «Lucio Dalla dormiva sui tavoli. Patti Pravo? Il nome d’arte richiama la depravazione»

20 Febbraio 2025 - 07:10 Alba Romano
mimma gaspari golino promoter
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Mimma Gaspari Golino: sono pazza di Olly

Mimma Gaspari Golino è una promoter musicale. Ha lavorato alla Rca, alle Messaggerie, alla Cgd. Sulla sua sediolina si sono seduti cantanti come Claudio Baglioni: «Suonò “Signora Lia”. E io ho perso la testa». Adesso, a proposito dell’ultimo Festival di Sanremo, dice: «Sono pazza di Olly. Non ha portato una grandissima canzone, ma lui è vitale, muscoloso. Non ho mai visto un cantautore così muscoloso. E poi anche se sono vecchietta voglio dirlo. Mi piace molto la sua sensualità». Mentre di Lucio Corsi non ha capito il successo: «Forse piace tanto perché suscita tenerezza». Ed Elodie è «brava, sensuale, ma non ha cuore. L’opposto di Giorgia che ogni sua nota è un pezzetto di cuore», dice oggi in un’intervista al Corriere della Sera.

Il lavoro di promoter

Nel mondo della musica Mimma Gaspari Golino è entrata «scrivendo testi per le canzoni, che portai a Teddy Reno. Gli sono piaciuti al primo appuntamento. Era il 1959». Ad Alessandra Arachi dice che Paolo Conte «è l’autore che ha scritto la canzone con maggiori diritti Siae: “Azzurro”. Tutti pensano che sia di Celentano perché Pallavicini lo convinse a cantarla. Ma è di Paolo. Lui non voleva saperne di salire su un palco. L’ho convinto». Come? «Facile. Gli ho detto: “Guadagnerai un sacco di soldi”». Secondo lei è vero «quello che sostenevano Melis e Jimmy Fontana: l’Italia è il Paese della melodia, se usciamo da questo perimetro le canzoni non restano. I rapper, i trapper non hanno melodia». Parla di «canzoni di quegli anni per le quali ho dovuto lottare. “Bella senz’anima” di Cocciante, volevano censurarla. L’incipit: “E adesso spogliati…” era molto scandaloso per quell’epoca».

Le censure

Un’altra censura evitata è su «Renato Zero. Ho combattuto molto per farlo passare in tv. Giovanni Salvi non voleva. L’ho preso di petto: “Guarda Giovanni, con Renato Zero farai dieci puntate di sabato sera”. Così successe, dieci puntate con Raffaella Carrà». Poi ci sono i periodi di crisi come quello che ha vissuto Gianni Morandi: «Si sentiva finito, demoralizzato. Diceva: “Ora ci sono i cantautori, io non valgo più”. Gli ho dato un bel calcio in su. Avevo un credito con Aldo Donati che aveva scritto “Canzoni stonate”, una canzone che poi è finita nelle mani di Mogol e ha avuto il successo che sappiamo. Gianni è uno dei cantanti con cui ho lavorato di più».

Ivano Fossati

Nella lista c’è anche Ivano Fossati: «Melis voleva che lui componesse. Fossati voleva cantare. Alla fine scrisse una canzone meravigliosa: “Dedicato”». Cantata da Loredana Berté, anche se lui l’aveva scritta per Mia Martini. Nei ricordi c’è spazio per Lucio Dalla: «Non aveva mai una lira e viaggiava di notte in treno perché si spendeva meno. Arrivava alla Rca, si stendeva sui lunghi tavoli e dormiva. Per molto tempo si è mantenuto con le feste dell’Unità». Infine, un’ultima battuta su Patty Pravo: «Pochi sanno che Crocetta, il suo produttore dell’epoca, le volle dare Pravo come nome d’arte perché gli ricordava “depravato”. E voleva che la depravazione fosse abbinata al suo nome».

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