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Gli tolgono la mandibola per un tumore ma c’è stato uno scambio di analisi: «Ora qualcuno è malato e non lo sa»

20 Febbraio 2025 - 09:43 Alba Romano
tumore mandibola errore medici umberto i roma
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Il caso all'Umberto I di Roma. Indaga la pm Eleonora Fini per lesioni personali

Un uomo di 35 anni ha subito la rimozione della mandibola al Policlinico Umberto I di Roma. Ma in realtà non era malato di tumore. Qualcuno per errore ha scambiato i vetrini della biopsia. Dopo l’intervento l’uomo ha subito un grave danno, una paresi facciale. Mentre non si sa nulla del vero malato. Sulla vicenda, scrive l’edizione romana del Corriere della Sera, indaga la pm Eleonora Fini. Il reato ipotizzato è lesioni personali gravissime. L’errore è stato scoperto perché il 35enne ha fatto controllare il Dna del materiale biologico da un laboratorio dell’Università Cattolica di Roma. Ù

La denuncia

L’uomo è assistito dagli avvocati Andrea Bertolini e Giacomo Gaudenzi contro i medici dell’Umberto I. «Ancora adesso non so descrivere il mio stato d’animo. Sono vivo, sono sano, non ho alcuna malattia mortale, ma ho sofferto moltissimo», dice al quotidiano. L’operazione risale al 20 maggio 2024 alla clinica odontoiatrica del policlinico, l’istituto Eastman. «Il 10 giugno per telefono mi dicono che l’esame è positivo», ricorda lui dopo l’esame istologico. «Quel giorno mi viene detto che avevo un osteosarcoma (un tumore, ndr) di alto grado di malignità. È una diagnosi gravissima. Mi dicono che non ho alternative: subito demolizione della mandibola e poi via con 9 cicli di chemio. Io e la mia compagna ci siamo sentiti devastati», racconta.

L’operazione

Il 22 luglio il 35enne subisce l’operazione di impiantamento di una placca che ricostruisce l’osso asportato. «Quando mi sveglio, la parte destra del viso è paralizzata. Come deformata», ricorda. Il 9 settembre gli viene detto che il nuovo esame istologico sull’osso rimosso «è negativo». «Io e la mia compagna rimaniamo confusi. Mi dicono che sono stato fortunato a essermi operato in tempo e il tumore non ha attecchito». A quel punto al Regina Elena confermano la diagnosi. All’Umberto I però gli dicono che forse la chemioterapia non è più così necessaria. E allora il 21 ottobre lui fa fare gli esami. «Il 25 ottobre il responso: il Dna non è il mio. Non ho più la mandibola. Ma non ho il tumore. Qualcun altro invece sta male. Molto male».

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