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I treni in ritardo? «Colpa dei lavori, ma fanno bene al Pil». L’Ad di Fs Donnarumma dopo le polemiche (e i presunti sabotaggi): «Sennò chiudiamo»

20 Febbraio 2025 - 13:23 Antonio Di Noto
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Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato di Fs mette subito in chiaro che non vuol seguire il modello tedesco, con la chiusura delle linee interessate dai cantieri. E torna sul famoso chiodo che bloccò il traffico ferroviario di mezza Italia

I ritardi dei treni ad alta velocità sono dovuti ai numerosi cantieri in corso sulla rete ferroviaria italiana. A confermarlo in una conferenza stampa a Villa Patrizi (Roma) è l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Stefano Antonio Donnarumma. L’ad evidenzia che in questi mesi si sta verificando una sovrapposizione tra i cantieri ordinari e quelli delle opere del Pnrr. A generare problemi sono soprattutto i primi, dato che la manutenzione avviene sulle linee già in uso, mentre i lavori del recovery plan sono principalmente destinati alla creazione di nuove linee.

Caos treni: «Ci sono 1.200 cantieri»

«Nel 2024 ci sono stati più di 1200 cantieri, di cui 500 per manutenzione rete e 700 per nuove opere», ha specificato Donnarumma. Lavori che servono assolutamente, visto l’aumento vertiginoso delle corse negli ultimi anni e le conseguenze dei guasti, che quando si verificano si ripercuotono a catena sulla rete sovraccarica. «Nel 2017 viaggiavano sulla rete ad alta velocità 306 treni al giorno, mentre oggi ne viaggiano 400. In totale, si parla da 9mila a 10mila corse al giorno», ha detto Donnarumma.

I lavori sui binari fanno bene al Pil

Seppur talvolta complicati da gestire in termini di ritardi, gli investimenti sono molto importanti anche per un altro aspetto. «L’impatto che hanno ha un ritorno sul Pil che vale almeno due o tre volte la spesa». «È vero che siamo la prima stazione appaltante del Paese, è vero che noi generiamo tantissimo indotto», ha insistito Donnarumma. L’ad ha annunciato comunque l’avvio di una pianificazione più attenta dei cantieri, in modo che dove possibile vengano previste alternative alle linee interessate. Donnarumma ha ribadito che l’alternativa è chiudere le linee, come viene fatto in Germania, dove la puntualità dei treni è minore che in Italia. Sul sito delle Ferrovie è possibile consultare la mappa dei lavori.

Il chiodo e i ritardi

L’ad di Fs è anche tornato sul famoso chiodo ritenuto responsabile del caos di ottobre. «La cabina elettrica con un sistema risalente al 1998, che ha avuto un malfunzionamento e fornito un messaggio errato al tecnico in reperibilità quella notte», ha spiegato Donnarumma disegnando uno schema di quanto accaduto. «Da allora Ferrovie ha fatto la verifica su tutte le 200 cabine con questo meccanismo in Italia” procedendo all’ammodernamento della struttura», ha spiegato. «Se questa cosa fosse capitata alle 8 di mattina tutto sarebbe stato diverso, ma invece è avvenuto di notte e ha causato ritardi durati tutta la giornata», ha aggiunto. Donnarumma non menziona dunque l’ipotesi dei sabotaggi alle linee ferroviarie circolata in quel periodo e sostenuta anche dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini che aveva spinto Fs a presentare un esposto. Come riportato da Open, il guasto alla centralina non è stato segnalato in tempo anche a causa della sim scaduta al suo interno.

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